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SHINRIN-YOKU dal Giappone una moda Green.

Shinrin-yoku significa “trarre giovamento dall’atmosfera della foresta” o “bagno nella foresta”. Si tratta insomma di una vera e propria immersione, un tuffo nel verde con l’obiettivo di godere dei benefici della natura.

In Giappone è comune prescrivere ai pazienti un bel “bagno nella foresta” perché è noto che passeggiare tra gli alberi può essere utile per ridurre lo stress, per rafforzare il sistema immunitario e per ritrovare il buonumore e le energie. Il Governo giapponese invita i cittadini a passeggiare tra gli alberi mettendo a loro disposizione degli esperti che indicano come fare per respirare profondamente, per camminare in consapevolezza nella natura e per sperimentare davvero i benefici di qualche ora passata tra i boschi.

Secondo la psicologia ambientale, è l’ambiente in cui ci troviamo che determina il nostro modo di essere. Gli abitanti delle città, che spesso sono molto stressati, amano andare alla ricerca di un’occasione di fuga nella natura, ad esempio sfruttando un fine settimana per una gita in montagna.

CONNETTERSI con la natura per ritrovare equilibrio e benessere. Tuffarsi nel verde per fare un bagno fra foglie e alberi. Camminare ascoltando l’ambiente, rumori, profumi e sensazioni lasciare alle spalle tutto quello che ci stressa abbandonare il cemento delle città, per stare meglio.

Negli Usa e soprattutto in California lo Shinrin-yoku fa già tendenza e promette di piacere come le sedute di yoga o di meditazione.

E in Italia ?

Il nostro territorio si presta benissimo per questa pratica visto la varietà di boschi e aree verdi sparse per tutta la penisola.

Qui alcuni dei boschi più suggestivi tutti da scoprire. Buona passeggiata.

Bosco del Cansiglio, Veneto
Parco Nazionale della Sila, Calabria
Parco delle foreste Casentinesi, ToscanaBosco La Thuile, Valle D’Aosta
Gran Bosco di Salbertrand, PiemonteBosco Quarto, Puglia

Sofrologia Caycediana: per combattere lo stress

Abbiamo scoperto un corso veramente interessante…

Un corso mirato per chi ha la necessità di fronteggiare in breve tempo lo stress accumulato nel quotidiano: sul lavoro, a casa, a causa di relazioni complicate e di situazioni stressanti che si trova a vivere.
Lo stress influisce sui nostri comportamenti rendendoli inadeguati, e quel che è peggio danneggia il nostro organismo: cominciamo a somatizzare le tensioni (mal di testa, mal di schiena, dolori di stomaco, insonnia etc.).
In 5 settimane con 5 incontri di circa un’ora impariamo una serie di tecniche sofrologiche, da ripetere a casa, che ci permettono di rilassarci e di percepire piano piano gli stimoli stressanti con meno intensità, di adeguare le nostre reazioni a quegli stimoli in modo per noi più funzionale. Diminuiscono così le reazioni organiche allo stress e cominciamo a vivere più tranquilli e con la mente più serena.

Per chi è consigliato?
Il corso è per tutti: per chi svolge professioni di responsabilità o lavori stressanti per intensità e durata, per le donne che lavorano sia in casa che fuori, per le mamme col carico della famiglia, per gli studenti stressati dagli esami, per chiunque voglia vivere più sereno e ottimista.

Quando?

Dal 26 ottobre, ogni sabato dalle 14,30 alle 15,30.

Il corso è diretto da EMI RAVAGNANI, Sofrologa.

Presso la palestra TOTAL TRAINING MILANO (Via Iglesias 37 Milano) tel. 02.36767698 – prenota,sono 5 incontri in 5 settimane.

Un problema senza eta’

Un problema senza eta’

La depressione può colpire anche i più piccoli. Ecco i campanelli d’allarme e i consigli per non farsi cogliere impreparati

La depressione, definita spesso ”la malattia del secolo”, e’ un disturbo contraddistinto da una costante e durevole condizione di tristezza e infelicita’ che puo’ perdurare anche per molto tempo. Un disagio che colpisce il 3% dei bambini e il 9% degli adolescenti italiani: un numero importante e sicuramente in crescita, che ci deve mettere in allarme, inducendoci non solo a capire i problemi dei piu’ giovani e a curarli, ma anche e soprattutto a prevenirli.

I segnali

Vi sono, pero’, alcuni comportamenti che possono aiutare i genitori a comprendere l’insorgere di uno stato depressivo e quindi a consultare un medico che li guidera’ poi alla scelta di uno psicologo o di un neuropsichiatra infantile.

LE COSE DA FARE

Parlare ai propri ragazzi, qualunque età essi abbiano, in maniera sempre molto diretta,< senza ambiguità e mantenendo un comportamento chiaro e prevedibile. Evitare di proteggerli in maniera esagerata rendendoli fragili ed insicuri. Preservarli da discussioni tra coniugi e da tensioni familiari che non li riguardano. Insegnare loro ad accettare gli insuccessi che fanno parte della vita e sostenerli nel superamento delle loro paure, angosce e difficoltà. Sono, questi, tutti gli atteggiamenti che possono difendere e proteggere i nostri piccoli dalla depressione.

I piu’ evidenti: mancanza di interesse verso il gioco o attivita’ che prima entusiasmavano; difficolta’ di concentrazione e poca reattivita’; stati diffusi di tristezza e desiderio di solitudine; rallentamento dello sviluppo psico-motorio e laconicit a’; forte irritabilita’ e mancanza di energia; cambiamento delle abitudini alimentari e del sonno.

A scatenarla, oltre ai fattori ambientali che agiscono sulla psiche, contribuiscono anche cause genetiche

Soprattutto nel periodo dell’adolescenza, fase molto complicata in cui l’autostima subisce forti contraccolpi e in cui i ragazzi sono alla ricerca di una propria identita’, i giovani sono particolarmente soggetti a rischio di depressione. Pur non trascurando che in questa eta’ altresi’ usuale che gli adolescenti si esprimano con comportamenti spesso contraddittori e tendano a staccarsi dalla famiglia o da abituali gruppi, e’ essenziale che i genitori aiutino i propri figli cercando di prevenire il disturbo. Inoltre, e’ bene ricordare che mentre l’adulto e’ in grado di comprendere che cosa sia un comportamento depresso e di poter essere quindi affetto da questa malattia, il bambino e’ incapace di fare questa distinzione. Se non curati e seguiti, i bimbi piu’ piccoli rischiano di crescere sviluppando veri e propri disturbi della personalita’. Conducendo poi ogni giorno una battaglia sfinente contro i propri disagi e l’;impossibilita’ di essere felici e soddisfatti. Infine, facendo i conti con un’accanita ipercriticita’ verso se stessi e indebolendo una gia’ scarsa fiducia verso il prossimo.