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Violenza domestica, ogni giorno in Europa uccise 12 donne

“Il 30% degli omicidi in Italia ha come vittima una donna” (TMNews)

Ogni giorno 12 donne muoiono uccise a causa di violenze domestiche nei 47 Paesi del Consiglio d’Europa e nei 28 dell’Unione europea. Una strage silenziosa e vicina che emerge drammaticamente dal rapporto diffuso dal Consiglio d’Europa.Dati che raccontano di una violenza diffusa e che colpisce moltissime donne in modi diversi: il 45% ha subito molestie sessuali, una su cinque violenza fisica e il 18% è stato vittima di stalking. Solo in Italia nel 2013 134 donne sono state uccise dal proprio partner, in media una ogni 65 ore.Non solo, l’Italia scarseggia anche nel supporto alle vittime di violenza: in particolare secondo il Consiglio d’Europa soffre di una mancanza cronica di posti letto nei rifugi per donne maltrattate.

Mamma, il mio compagno e’ violento.

Mamma, il mio compagno e’ violento.

È un fenomeno sociale purtroppo dilagante. Violenze, soprusi e minacce di ragazzini contro compagni di scuola, bambini. Ma, è possibile fare qualcosa? E come?

Atti di prepotenza e sopraffazione, minacce, furti, tormenti fisici e verbali, insulti. Quando tutta questa violenza si manifesta da minore a minore prende il nome di bullismo, un fenomeno che tende a svilupparsi gia’ in ragazzini di 8-9 anni. Aiutati, nella loro misera impresa, anche dalla tecnologia che rende i ”giovani bulli” ancora piu’ organizzati: telefonini, e-mail, internet consentono di diffondere informazioni delle vittime e di tormentarle piu’ facilmente, costringendole a vivere in un clima di terrore.

I luoghi del bullismo

Tutto questo avviene soprattutto a scuola. Quindi, la collaborazione tra operatori scolastici e famiglia e’ d’obbligo se si vuole prevenire e combattere il bullismo. Aiutando i ragazzi a socializzare, facendo loro capire che la violenza e’ espressione di debolezza e non di forza, educando al rispetto del prossimo. Ma, soprattutto, isolando i soggetti aggressivi.

DA LEGGERE

”Piccoli bulli crescono”
di Anna Oliviero Ferraris
Da consultare in rete:
www.bullismo.com

Cosa fare se…

Il bambino e’ preoccupato e cerca scuse per non andare a scuola? Il suo rendimento e’ calato? Accusa disturbi fisici durante l’anno scolastico che ”magicamente” scompaiono quando e’ in vacanza? Perde troppo spesso oggetti e soldi, non e’ invitato dagli amici e non invita nessuno? E’ irascibile e aggressivo al rientro da scuola o dopo aver ricevuto una telefonata o un sms? Tutti questi segnali devono far sospettare che sia vittima di episodi di bullismo. In questi casi e’ bene parlargli, fargli capire che puo’ fidarsi di voi. Spesso, infatti, subisce ricatti dagli ”aguzzini” e ha paura ad ammettere cio’ che avviene. Subito dopo informate gli insegnanti dei vostri sospetti e chiedete loro maggiore attenzione. O rivolgetevi a una delle associazioni anti-bullismo, presenti nelle principali citta’ italiane, per dei consigli. Se, invece, sospettate che sia vostro figlio ad essere un piccolo bullo, cercate di capire, ma non sottovalutate mai il suo comportamento. Siate un esempio di rispetto e civilta’ e se scoprite un furto, un insulto o una minaccia verso un compagno, obbligatelo a scusarsi e a rendere il maltolto.