Fragole e Patate…

A maggio i banchi della frutta e della verdura si riempiono di alimenti grazie ai quali possiamo disintossicarci dalle tossine accumulate durante l’inverno. Troviamo i primi frutti succosi, nutrienti ma allo stesso tempo freschi e ricchi d’acqua per combattere la ritenzione idrica e fare una bella scorta di vitamina C.

Le fragole, ricche di vitamina C contengono anche vitamina B, E, K e numerosi sali minerali, come ferro, sodio, fosforo, magnesio, calcio, potassio. Hanno la proprietà di rimineralizzanti, sono battericidi e antivirali, depurative, toniche, rinfrescanti; regolatore epatico e del sistema nervoso, rinforzano i meccanismi di autodifesa dell’organismo.

A voler essere precisi, va ricordato che la fragola rossa e polposa è un “falso frutto”: i frutti veri, infatti, sono i semini neri e gialli disseminati sulla superficie della fragola stessa
Ottime a colazione e consumate al naturale al naturale e magari con “Strawberry fields forever” dei Beatles in sottofondo.

Come sceglierle: devono essere di un bel rosso vivo e sode, purtroppo spesso le fragole in commercio sono insipide e “gonfiate ad arte” con ormoni e antiparassitari, meglio acquistarle provenienti da agricoltura biologica anche perché diversi studi dimostrano che contengono il 19% di antiossidanti in più rispetto a quelle provenienti da coltivazioni convenzionali. Anche le NESPOLE sono protagoniste in questo mese di Maggio. Dal colorito giallo-arancio intenso sono ricchissime di vitamina C e calcio. Dalle proprietà astringenti per l’intestino soprattutto se mangiata ancora acerba, la nespola al contrario se mangiata molto matura acquista proprietà fortemente lassative.

Ultima nota sulla PATATA. Si parla poco delle sue proprietà e proprio in questo periodo c’è la raccolta. Le patate “novelle” dalla buccia tenera e liscia, rispetto alla patata a lunga conservazione, sono più ricche di selenio e vitamina C. Ad alto contenuto di acqua e potassio queste vanno conservate in un luogo fresco e asciutto.

Cosa mettere nel carrello a maggio:
Verdura: asparagi, barba di frate, borragine, broccolo, carciofo, carota, cicoria e cicorino, cipollotti, coste, crescione, erba cipollina, erbette, fagiolini, fave, finocchio, finocchio selvatico, indivia, lattuga, luppolo, ortica, pasqualina, patate, piselli, prezzemolo, rabarbaro, radicchio rosso, rapa, ravanello, rucola, sedano, spinaci, tarassaco, zucchine.

Frutta: fragola, ciliegia, nespola del Giappone.

 

tratto da www.centromedicomedeor.it

Impatto glicemico

La stragrande quantità di quello che mangiamo contiene una perentuale, più o meno abbondante, di zuccheri (carboidrati)

Gli zuccheri dovrebbero essere utilizzati come energia o trasformati in scorte per i momenti di necessità dalle cellule dell’intero organismo.

La glicemia è la quantità di zucchero nel sangue ed è mantenuta in una”quota”di normalità da due ormoni principali:  l’insulina e il  glucagone. Questi ormoni  sono prodotti dal pancreas e  devono mantenere lo zucchero nel sangue a un livello abbastanza alto perché sia disponibile per organi a cui serve e sufficientemente basso per non fare danni.

L’insulina viene messa in circolo quando gli zuccheri nel sangue sono troppi. Il glucagone, invece, entra in azione quando gli zuccheri nel sangue si abbassano.

Quando l’insulina non viene prodotta o non agisce (diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2  ) si  incorre in una situazione di iperglicemia (lo zucchero non riesce ad essere utilizzato correttamente da tutte le cellule).

L’ipoglicemia  si manifesta più spesso per un eccesso d’insulina, per massiva produzione da parte del pancreas o perché fornita in eccesso dall’esterno.

La velocità con cui uno zucchero puro passa nel sangue è definita dall’indice glicemico. Si tratta di un calcolo che confronta lo stesso quantitativo di zuccheri proveniente da alimenti diversi.

Diventa importante capire come ciò che mangiamo crea questo impatto glicemico, valore che sarà nettamente differente perché la velocità di passaggio degli zuccheri nel sangue è marcatamente influenzata, tra le altre cose, dal contenuto di fibra, grassi e proteine dell’alimento.

Il riso bianco, ad esempio, ha un’altissima percentuale di carboidrati e quindi avrà un impatto glicemico molto alto.

Il riso integrale avrà un valore un po’ più basso, grazie alla maggior presenza di fibra.

Il sedano rapa, che contiene moltissima fibra e acqua a ha una percentuale di zuccheri bassissima.

L’aumento troppo rapido degli zuccheri nel sangue stimola il corpo  ad accumulare grasso. Se scegliamo alimenti e combinazioni nutrizionali a basso impatto glicemico aiutiamo il nostro  mantenimento di una buona forma fisica.

 

Le citochine infiammatorie.

Nutrirsi bene restando in  buona forma, aumentare il tono muscolare e gustando ugualmente una buona  cucina è possibile.

Ogni giorno e in ogni casa è possibile scegliere  il benessere rispettando il gusto di ciascuno.

La scienza ci insegna l’importanza di controllare con l’alimentazione le citochine infiammatorie* che agiscono sull’organismo come veri e propri messaggi e segnali, che determinano effetti sul metabolismo, sul sistema immunitario, sul sistema neuropsichico e su quello ormonale. Attraverso il cibo è possibile determinare cambiamenti in qualsiasi apparato o sistema dell’organismo.

Ogni volta che si inseriscono nella propria alimentazione alcuni cibi “sani” (come frutta e verdura, cereali integrali, pane integrale, pesce, latticini freschi, latti o bevande vegetali, semi oleosi non tostati) si ottiene un miglioramento dei rischi statistici di ammalarsi di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali.

[tratto da: www.eurosalus.com]

*citochina Proteina prodotta da diversi tipi di cellule che svolgono un ruolo importante di controllo in diversi processi biologici, in particolare della risposta immunitaria, ma anche dei processi infiammatori, della crescita e del differenziamento cellulare. Le citochine svolgono una rilevante funzione anche in diverse condizioni patologiche.

Funzione biologica. Le citochine legano specifici recettori posti sulla superficie cellulare. L’interazione tra una c. e il suo recettore causa una serie di eventi all’interno della cellula che portano all’attivazione di vari geni, alcuni dei quali coinvolti nella regolazione dell’espressione di altre c. e dei propri recettori. L’effetto di una determinata c. dipende dalla sua abbondanza, dalla presenza dei recettori sulla superficie cellulare e dai segnali attivati in seguito al legame con il recettore. La stimolazione da parte di una c. oltre un certo livello può causare gravi danni alla cellula e all’organismo intero.

Modalità di azione. Le c. possono agire in tre modi diversi: autocrino, se la c. agisce sulla cellula da cui è stata prodotta; paracrino, se la c. agisce su una cellula che è nelle immediate vicinanze della cellula dalla quale è stata secreta; endocrino, se la c. agisce su cellule che sono in regioni distanti del corpo (dove è trasportata dal sangue o dal plasma).

Classificazione. Le c. sono state originariamente suddivise in tre categorie: chemochine, interleuchine e linfochine, sulla base delle cellule su cui agiscono e della loro funzione. Inizialmente le interleuchine furono usate per definire c. che hanno come cellula target i leucociti, ma il termine viene adesso usato per definire le nuove c. di cui non si conosce la funzione. Le chemochine sono c. che fungono da chemoattrattanti (molecole che regolano l’attrazione mediata chimicamente) tra le cellule.

Mangiare sano d’estate: frutta rossa a volontà!

L’estate si riconosce oltre che per il bel tempo ed il caldo, per l’intensità dei colori.

Recenti studi condotti sui pigmenti che colorano la frutta e la verdura, evidenziano come questi colori non abbiano solo una funzione visiva, ma producano effetti benefici su tutto l’organismo. All’interno della categoria dei pigmenti – chiamati in modo generico fitonutrienti – rientrano molti composti appartenenti a varie categorie di sostanze chimiche, come flavonoidi, fenoli, terpeni, isotiocianati, indoli: ognuno di essi svolge funzioni specifiche ed importanti per la salute del corpo.

L’elemento forse più curioso è che le diverse proprietà delle sostanze studiate possono essere classificate sulla base del colore: possiamo quindi affermare che ad ogni colore naturale corrispondono specifiche azioni benefiche sul corpo umano.

ciliegie

In questo articolo in particolare ci concentreremo su un unico colore: il rosso. Le verdure e la frutta di questo colore svolgono azioni protettive nei confronti del cuore, rafforzano la memoria e proteggono le vie urinarie. Stiamo quindi parlando di pomodori, peperoni, ciliegie, fragole, angurie, ribes, lamponi… Ad esempio, proprio il pomodoro, quando ben maturo, contiene un fitonutriente, il licopene, che è un potente antiossidante in grado di mantenere sane le cellule, prevenire certe forme di tumore, ridurre le infiammazioni vascolari e proteggere il cuore.

La regina delle frutta rossa è la fragola: sebbene possa talvolta creare disturbi tipo orticaria e infiammazioni, la fragola, conosciuta fin dai tempi dei romani, è straordinaria come principi nutritivi e salutari. Ricca di vitamina C (cinque frutti di fragola possono sostituire una arancia durante l’estate), rafforza le difese naturali dell’organismo.
Contiene anche tracce di vitamine del gruppo B e buone quantità di Potassio, Calcio e Fosforo.

Studi recenti sulla natura molecolare dei composti antiossidanti delle fragole hanno consentito di scoprire che esse contengono, tra gli altri, polifenoli e flavonoidi come catechina, quercetina, campferolo e antocianine ed anche acido ellagico e resveratrolo. Le elevate quantità di tali antiossidanti fanno si che le fragole siano collocate al vertice della scala ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), utilizzata per quantificare il contenuto in sostanze antiossidanti e, per tale ragione, sono state inserite tra i cibi che “mantengono giovani” nella speciale classifica stilata dall’USDA (il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense).

Diversi antiossidanti estratti da questo frutto sono stati testati al fine di determinarne le caratteristiche anti-tumorali derivanti dalla capacità di proteggere il DNA dagli attacchi dei radicali liberi.
Ottimi risultati preliminari sono stati ottenuti, in particolare, nei confronti del cancro all’esofago, al colon, al polmone e alla prostata.

Ai polifenoli delle fragole, inoltre, sono stati attribuiti effetti antimicrobici con particolare riferimento ai patogeni intestinali. I loro antiossidanti, infine, sono in grado di abbassare il rischio di patologie cardiovascolari attraverso l’inibizione dell’ossidazione del colesterolo “cattivo” (LDL) e la diminuzione della tendenza ad eventi trombotici.

Estratti di fragole sono stati testati con successo per il loro potere anti-infiammatorio.

Alcuni studi preliminari hanno inoltre dimostrato che un ricco consumo di fragole può essere associato ad un beneficio per l’integrità delle funzioni cerebrali; i buoni effetti sulla memoria, in particolare, sembrano essere associati alla discreta presenza di acido folico.

Ultima buona notizia: tutta questa ricchezza in salute in sole 30 calorie per 100g. di frutto!

Cosa ci può quindi frenare dal consumarne in giusta quantità? Solo due avvertenze: la prima è che purtroppo la loro coltivazione richiede un uso intenso di concimi chimici (per rendere più grandi i frutti e più numerosi) e di pesticidi ed erbicidi, senza i quali sarebbe addirittura difficile ottenere il frutto. Per questa ragione, oggi le fragole sono piene di veleni chimici che spesso superano i valori limiti di legge, come dimostrano i numerosi controlli eseguiti dalle autorità sanitarie. Quindi consigliamo caldamente il consumo di fragole biologiche, senza dimenticare che questo frutto cresce bene anche in vaso, per cui è possibile coltivarlo in casa sul balcone.

La seconda avvertenza riguarda il consumare le fragole in stagione perché per ottenerle negli altri momenti dell’anno, come ad esempio a dicembre, vengono impiegati metodi tremendi dal punto di vista della salute e anche dell’impatto ambientale. Il periodo delle fragole è da inizio maggio a fine giugno, e per essere certi della loro genuinità consigliamo di verificarne la provenienza e di scegliere solo quelle nostrane.

Come infine consumarle? Fresche, appena raccolte, lavate con sola acqua, e condite al limite con un po’ di limone. Una colazione a base di fragole e yogurt, una merenda con macedonia di frutti rossi, una cena a base di fragole e gelato, uno spuntino di 4-5 frutti a metà mattina, ma mai a fine pasto perché rendono indigesto il tutto, creando fermentazione, irritazione della pelle, intolleranza, infiammazioni.

Altro grande frutto estivo è il pomodoro, dal nome latino Solanum lycopersicum proprio ad indicare una sostanza particolare, il licopene, che è un potente antiossidante in grado di mantenere sane le cellule, prevenire certe forme di tumore, ridurre le infiammazioni vascolari e proteggere il cuore. Le prime ricerche in questo senso sono state stimolate da studi epidemiologici che hanno evidenziato una relazione tra consumo di frutta e vegetali in generale e diminuzione del rischio di certi tipi di cancro. Diversi studi pubblicati attribuiscono al licopene la capacità di ridurre il rischio di cancro alla prostata nell’uomo, e studi sperimentali su topi suggeriscono che abbia la capacità di sopprimere la crescita di cellule tumorali mammarie. L’azione anticancro del licopene è stata investigata anche a livello gastroenterico, endometriale e cutaneo.

Il licopene si riscontra sopratutto nei pomodori maturi: più sono rossi più se ne trova. Per farvi un esempio in 100 gr di pomodoro fresco se ne trovano circa 3,1 mg, in 100 gr di succo 8,6 mg, in 100 gr di passata 6,5 mg, in 100 gr di salsa in bottiglia circa 6,3. Da notare che più si cuoce il pomodoro, più si concentra. Il licopene come antiossidante agisce anche contro l’ossidazione del Colesterolo LDL che è considerata una delle ragioni più importanti nella formazione della placca aterosclerotica responsabile dell’ostruzione delle coronarie, contro le arteriopatie e quindi a un eventuale inizio dell’aterosclerosi.

Il pomodoro non si limita soltanto ad essere ricco di licopene ma ha molte altre capacità salutistiche, come essere rinfrescante, diuretico, antinfettivo, favorire l’evacuazione delle feci.
Esso è un buon mineralizzante, contiene potassio, fosforo, calcio e magnesio, e contiene numerose vitamine, tipo vitamina C, vitamina K e carotene (provitamina A).

Di sicuro, mangiarne in questa stagione non può fare che bene.

Solo due avvertenze:
1. quando non maturo contiene solanina, una sostanza tossica per il nostro organismo;
2. essendo un frutto acido, mal si abbina con i carboidrati (pane, cereali, patate) mentre si sposa bene con i cibi proteici (carne, uova, pesce, formaggio, noci ecc.)

Nadia e Giacomo Bo

www.ricerchedivita.it

ALIMENTI ALCALINIZZANTI

Gli ALIMENTI ALCALINIZZANTI (BASICI) sono:

  • tutti i vegetali, comprese le insalate,
  • le patate ( mangiate con la buccia),
  • la frutta (compresa quella acidula),
  • la frutta essiccata,
  • le mandorle e gli anacardi,
  • le acque minerali alcaline,
  • il bicarbonato di sodio,
  • il sale marino.

Sono particolarmente alcalinizzanti: prugne umeboshi, cavolo broccolo, alghe, agrumi, semi di zucca, cachi, anguria, cannella, melassa, salsa di soia, castagne, pepe, peperoni, miso, cavolo rapa, cavolo verde, aglio, asparago, prezzemolo, indivia, rucola, senape verde, zenzero, broccoli, nettarina, ananas, melassa, melone, mora, mango.
MANDORLE – contengono molto olio e proteine e carboidrati e minerali. I grassi e tutti i composti del carbonio più o meno idrogenati una volta digeriti e assimilati vengono ossidati, cioè bruciati e producono alla fine anidride carbonica e acqua più energia. L’anidride carbonica nell’organismo si trova sotto forma di acido carbonico che però a livello polmonare viene esalata e quindi acidifica l’organismo solo temporaneamente. Per i composti azotati (degradazione delle proteine) la via di eliminazione è quella renale (acidi urici ). Alla fine per la valutazione si fa un bilancio tra l’acidità prodotta dalla combustione dei composti a base carbonio e la capacità tamponante del contenuto minerale alcalino.
Il FRUMENTO INTEGRALE è molto meno acidificante, se digerito, di un frumento raffinato perchè i contenuti alcalinizzanti sono localizzati in maggioranza nelle glume esterne del seme.

Cibi: reazioni acide e basiche.

Per nutrirci bene, per restare in salute o riacquistarla… dobbiamo tener conto che quando ingeriamo un determinato cibo, questo può dare una reazione acida (cioè tende a sottrarre sali minerali all’organismo) o basica (cioè mineralizzante e non sottrae sali minerali all’organismo).
L’alcalinità favorisce la proliferazione batterica, mentre l’acidità la contrasta. E’ quindi importante equilibrare nell’ alimentazione l’ingestione di cibi sia acidi che alcalinizzanti.

cibi sani
I Sali minerali sono composti inorganici (privi di carbonio organico) che ricoprono un ruolo fondamentale nel funzionamento di tutti gli organismi viventi e quindi sono fondamentali per l’uomo.
I sali minerali costituiscono una parte relativamente piccola dell’organismo umano (circa il 6-7% del peso corporeo), rientrano nella costituzione di molti tessuti e rappresentano fattori essenziali per le funzioni biologiche e per l’accrescimento; sono presenti nell’organismo umano sia legati alle molecole organiche, sia in forma inorganica in due differenti stati: allo stato solido, nelle ossa e nei denti come cristalli in soluzione, sia in forma ionizzata che non ionizzata, nel sangue e nei liquidi biologici.

Cerchiamo di capire meglio ciò che mangiamo.
Sarebbe bene nella alimentazione naturale dare la preferenza ai cibi alcalini. Ma senza scartare i cibi acidi, dei quali abbiamo comunque bisogno.
Cosa succede con un eccesso di cibi acidi?
Succede che vengono sottratti minerali al nostro organismo e a lungo andare le ossa perdono la loro consistenza, i denti si cariano, il sangue diventa anemico, la pelle si rovina e si spacca, si possono formare i calcoli ai reni o alla cistifellea. Il corpo reagisce dando una sensazione di debolezza generale, senso di freddo, infezioni, disturbi digestivi, alle vie respiratorie, alla pelle, unghie macchiate di bianco che sono indice di demineralizzazione. Un’alimentazione troppo acida può provocare acetone, o deviazione della colonna vertebrale nei bambini, è bene quindi evitare anche certe bevande acide, come la coca-cola. Da tenere in considerazione anche il perocolo di un eccesso di cibo (che porta all’acidificazione).
Non bisogna considerare un rapporto diretto tra un alimento dal sapore acido e la sua reazione nell’organismo; molto spesso il succo del limone fresco può essere un buon antiacido dello stomaco.

 

Cerchiamo di capire quali sono i cibi acidi e quali quelli basici.
Per dare un’idea più precisa di basicità e acidità dovremmo dare per ogni cibo due valutazioni: una relativa al contenuto di carbonio che produce alla fine anidride carbonica e uno relativo alla capacità di tamponare l’acidità da parte dei minerali alcalini contenuti. Ad esempio: la farina bianca potrebbe avere una acidità (per es su una scala da 1 a 10) pari a 9,5 e un’alcalinità di 0,5 mentre una farina integrale non bio potrebbe avere una acidità pari a 8,5 a alcal 1,5 mentre una farina integrale bio potrebbe avere acidità 7 e alcal 3.
Una dieta alcalinizzante adeguata, fatte salve particolari esigenze che andranno valutate accuratamente dal medico e dal nutrizionista, deve prevedere circa l’80% di cibi alcalinizzanti (basici) e il 20% di cibi acidificanti.
Sono da ritenere particolarmente acidificanti i cereali raffinati che vanno sostituiti con cereali integrali (da non usare assolutamente sono le farine raffinate e i prodotti ottenuti dalla miscelazione della crusca con le farine raffinate), le proteine animali, gli zuccheri, l’alcool, il caffè, alcuni tipi di te, i cibi precotti, gli alimenti ad alto contenuto di fitofarmaci e additivi chimici.

Olio di palma… qual è la verita?

Cos’è l’olio di palma?

AfricanOilPalmL’olio di palma è un grasso  di origine vegetale. Si produce prevalentemente in Malesia e Indonesia, ma anche nelle zone tropicali del continente americano. E’ un grasso solido come il burro e quindi rende gli alimenti cremosi senza influenzare i sapori e permette anche di conservarli più a lungo.

L’olio è di colore rossastro e si ottiene dalla spremitura della polpa del frutto ma si ottiene anche dal seme (olio di palmisto che non è rosso), quindi possiamo dire che dai frutti della palma si ricavano due tipologie differenti di olio commestibile.

L’olio di palma è l’olio vegetale più usato al mondo sia nei prodotti alimentari che nel settore cosmetico, energetico, farmaceutico e anche nella produzione di mangimi. Le ragioni ddella sua diffusione a livello mondiale è douta al fatto che la pianta da cui deriva rende moltissimo. Il raccolto in base alla superficie di terreno utilizzata dà molto più olio rispetto ad esempio alla soia o al girasole (che richiederebbero più spazio).

 

Quali effetti ha sul nostro organismo?

L’olio di palma non è un veleno ma non per questo non rappresenta un rischio dal punto di vista nutrizionale.  Non ha colesterolo, ma contiene una quantità di acidi grassi saturi molto elevata rispetto ad altri oli.
In 100 grammi di olio di palma ci sono:

  • 47,1 grammi di acidi grassi saturi (l’olio di oliva ne ha 16,3) con una prevalenza per l’acido palmidico;
  • per il 39% da acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico);
  • per l’11% da acidi grassi polinsaturi (come l’acido linoleico);
  • per meno dell’1% da elementi biologicamente attivi come carotenoidi, tocoferoli, steroli, squalene, coenzima Q10, fosfolipidi e polifenoli.

Una tale composizione, assunta in grande quantità  provoca rischi per cuore e circolazione.  Il rischio di assumerne una quantità rischiosa c’è visto che  l’olio di palma è praticamente dappertutto ed è facilmente accumulabile durante la giornata.

Anche l’Istituto Superiore di Sanità afferma: “non è l’olio di palma in sé, ma il fatto che rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari“.

 

Chi è più a rischio?

A fare attenzione devono essere soprattutto i bambini (da 3 a 10 anni), anziani, obesi, ipertesi e persone che hanno avuto in passato problemi cardiovascolari.

E l’ambiente? Quali danni subisce?

I danni per l’ambiente non sono da sottovalutare. Sopratutto in  Indonesia oltre il 70% delle coltivazioni si trovava in aree prima occupate da foreste, che sono state distrutte o incendiate per far posto alla coltivazione delle palme, causando la scomparsa dell’80-100% delle specie animali che le abitavano. Il danno è enorme per la biodiversità tipica di queste aree. Sono stati violati anche i diritti territoriali delle comunità indigene, con espropriazioni delle terre dei contadini e deportazioni di interi villaggi.

 

 

 

 

La frutta, grande amica dei bambini!

L’arancia  è un agrume, è il frutto dell’albero dell’arancio (Cytrus Sinensis)un albero  ne produce mediamente in un anno circa 500.  l’arancia è richissima di vitamina C: 150 g. di arancia ne soddisfano il livello di assunzione giornaliero.  Il frutto contiene anche apprezzabili quantità di vitamina B1. La parte bianca  della polpa è ricca di fibre che aiutano il nostro corpo a regolare  l’assorbimento di grassi, zuccheri e proteine. Gli aminoacidi che troviamo nell’arancia sono: acido aspartico e glutammico, arginina, glicina, lisina, prolina, serina, tirosina e treonina.

La spremuta d’arancia può essere considerato un valido aiuto per mantenere il nostro organismo in salute, bisogna però sapere che è bene non filtrare troppo il succo perchè nella polpa ci sono molte sostanze con principi benefici. E’ bene consumare la spremuta fresca.

L’albero dell’arancio è originario della Cina e del Giappone, venne portato in Italia dai Mori nel 1400.

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Il  kiwi è ricco di Vitamina C e di fibra,  uno solo  al giorno fornisce tutta la vitamina C  di cui abbiamo bisogno (contiene 85mg ogni 100 g di parte edibile); è molto utile per rafforzare il sistema immunitario e prevenire raffreddori ed influenze.  Contiene anche una buona quantità di  potassio e di magnesio, la presenza di questi minerali  fa del kiwi l’alimento ideale per chi vuole combattere lo stress quotidiano, la depressione e la stanchezza in generale.

E’ il frutto di una pianta rampicante che può raggiungere oltre 4 metri di altezza.

E’  originario della Cina e all’inizio del 1900 venne introdotto, da un frate,  in Nuova Zelanda. Il suo nome deriva  dal nome dell’uccello che rappresenta la nazione.

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La mela è il frutto del melo. Esistono diverse varietà di mele: rosse, gialle o verdi. E’ un frutto ricco di vitamina C, di vitamine PP, B1, B2, B6, A ed E. Contiene molta acqua, ha solo 50 calorie ogni 100 grammi ed è fonte di sali minerali: potassio, fosforo, calcio, magnesio, sodio e ferro.

Mangiare una mela aiuta a combattere le carie, il suo succo uccide fino all’80% dei batteri che aggrediscono la struttura dei denti.

La mela è uno dei frutti più conosciuti e consumati al mondo; era conosciuta già dagli uomini preistorici (mele selvatiche). Il melo coltivato si è diffuso in Asia, Europa e nell’Africa Settentrionale grazie alle popolazioni del Caucaso e dell’Asia minore.
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ciliegieLa ciliegia
Il ciliegio, un albero che cresce in altezza oltre i 10 metri, produce le ciliegie. L’albero ha probabili origini Egiziane ed è arrivato a noi grazie ai Romani. L’albero fiorisce in primavera contemporaneamente con la comparsa delle foglie.
Le ciliegie hanno un tempo di maturazione che varia tra maggio e giugno; si dividono in due specie: dolci (le duracine e le tenerine)ed acide ( le marasche, le amarene e le visciole).
Le ciliegie sono ricche d’acqua (80%)e un’importante fonte di vitamine A e C e minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio e magnesio). Importanti sono anche i flavonoidi (sostanze molto utili nella lotta ai “pericolosi” radicali liberi).

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La fragola è un frutto con origini antiche. Nei primi anni del settecento arrivò in Europa dal Cile.fragola

Le fragole non sono dei veri e propri frutti, sono una parte, il ricettacolo,  ingrossata dell’infiorescenza. A differenza degli altri frutti, la fragola ha una particolarità: i semi sono situati sulla superficie esterna e non sono all’interno.

Le fragole hanno pochissime calorie e sono ricche di vitamina C, contengono anche vitamine A, B1, B2, e K, sono fonte di acido ellagico (pare essere una delle sostanze con provate proprietà antitumorali); sono presenti, in piccole quantità, l’acido ossalico, folico (vitamina B9) e malico.

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peraLa pera è il frutto dell’albero del pero (Pyrus communis ) che era coltivato in Asia ed in Europa già 4.000 anni A.C.
E’ un frutto composto per l’84% da acqua, è ricchissimo di fibre, una sola pera ci fornisce oltre il 15% delle fibre di cui il nostro corpo ha bisogno ogni giorno. La pera è ricca anche di vitamina C, di fruttosio, di sali minerali (potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, ferro, fluoro e, in piccolissima percentuale, zinco e rame.) e di fibre utili per il nostro intestino.
Le varietà di pera sono moltissime, si distinguono per il colore, la forma, la grandezza ed il gusto. Tra quelle più note ci sono: la William (quella più coltivata in assoluto), la William rossa, la Decana, l’Abate, la Conference, la Kaiser, la Guyot, la Coscia, la Santa Maria e la Passa Crassana.

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albicoccaL’albicocca
L’albero che produce albicocche è l’albicocco (Prunus Armeniaca), è originario della Cina, in Europa è arrivato grazie ad Alessandro Magno.
Il frutto è di un bel colore arancio, ha la buccia leggermente vellutata e il seme è a forma di mandorla. L’albicocca contiene una notevole quantità di vitamina A, magnesio, fosforo, ferro, calcio e potassio. Circa 150 g di albicocche fresche forniscono al nostro corpo oltre il 70% del bisogno giornaliero di vitamina A. E’ invece molto basso l’apporto calorico, corrisponde a 28 calorie fornite per 100 grammi di polpa di albicocca.
Nel nocciolo dell’albicocca ci sono i semi che contengono la vitamina B17 (laetrile ), una sostanza che sembra sia in grado di aggredire ed annientare le cellule di alcuni tipi di tumore; la vitamina B17 reagisce con l’enzima glucosidase (che è presente solo nelle cellule malate) e sprigiona cianuro che distrugge le cellule cancerose ( le cellule sane non vengono attaccate perché non contengono l’enzima glucosidase)

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Il cibo e le stagioni: mangiare sano e “ogni cosa a suo tempo”!

Per la nostra salute è importante sapere cosa mangiamo e soprattutto quando è il momento di mangiare un determinato frutto o una verdura.

La natura non fa mai le cose a caso… Se frutta verdura e ortaggi variano da stagione a stagione è perché le loro proprietà nutritive sono collegate alle esigenze del nostro organismo in un determinato periodo. E’ bene mangiare cibi  di stagione, che sono coltivati dove viviamo, possibilmente appena raccolti e quindi ricchi di sostanze protettive e antiossidanti e con…un gusto migliore e naturale.

stagioni

Cosa ci offre la PRIMAVERA?

In questa stagione la natura si risveglia, i colori e i sapori sono teneri e dolci. Possiamo mangiare legumi freschi, ricchi di fibre e proteine come: fave, piselli, fagioli e fagiolini. Con i legumi di stagione si possono preparare ricchi piatti con pasta e riso, cibi ricchi di proteine vegetali. In primavera si possono trovare ortaggi come gli asparagi e le carote. Le carote sono ricche di vitamine, di minerali e di fibre che fanno bene all’intestino e alla pelle. Bisognerebbe mangiare ogni giorno qualche carota cruda.

La frutta in primavera è colorata e gustosa, pensiamo alle banane, le ciliegie, le fragole, le albicocche, le nespole: tanta gustosa vitamina naturale!

L’ESTATE è la stagione del sole, del caldo… della frutta… da mangiare in grande quantità!

Troviamo pesche, prugne, mandorle, amarene, albicocche, susine, fichi, frutti di bosco, angurie, meloni…ecc.  I frutti di bosco sono pieni di vitamine e Sali minerali: lamponi, more, mirtilli, uvaspina e ribes sono veramente gustosi.

Nell’orto sono maturi i peperoni, le melanzane, le zucchine e i pomodori. Il pomodoro è rinfrescante, diuretico e contiene tanta vitamina A e C, è l’ortaggio estivo per eccellenza.

Arriva l’AUTUNNO, con i primi freddi arrivano nuovi frutti: pere, mele, melograni, kiwi, uva, cachi, nocciole, noci e castagne. In questa stagione si deve mangiare tanta uva che da energia e disintossica. Per tutti, ma soprattutto per chi fa sport ci sono le castagne, ricche di amidi, calorie e vitamine B e C; andrebbero mangiate a merenda.

La zucca è buona in tutti modi: nel riso, nella pasta… al forno; ha proprietà sedative ed è ricca di vitamina  A (come tutti i frutti e gli ortaggi di colore giallo/arancio).

Anche i funghi sono ortaggi autunnali; hanno poche calorie e molte proteine e sono ricchi do fibre.

Col freddo inizia la maturazione delle preziosissime arance che ci accompagnano per tutto l’INVERNO.

Insieme a tantissimi tipi di arance troviamo altri importanti agrumi: limoni, pompelmi, mandarini e clementine, tutti ricchi di vitamina C che serve al nostro sistema immunitario difendendoci da raffreddori e malanni di stagione. Gli agrumi, anche bevuti come spremuta, sono veramente salutari, hanno proprietà antibiotiche, aiutano la circolazione del sangue e il metabolismo. E’ importante consumarli freschi e crudi perché la vitamina C è delicata e si perde se esposta al calore e alla luce.

E’ importante consumare cavolfiori, broccoli, cavoli, verze, rape…ecc.  Da non dimenticare le mele, che sono digestive, diuretiche, disintossicanti: “una mela al giorno toglie il medico di torno!”

Il potere dei succhi! Come estrarli…

I succhi servono per aiutare l’organismo ad acquisire i minerali e le vitamine che gli occorrono, in forma facilmente digeribile, succhi di frutta e di verdura biologici freschi sono gustosi e utili per voi e per i vostri bambini.

Come fare dei buonissimi succhi …in casa, ogni giorno?

Con Estraggo è semplice… semplice come il Succo Vivo!

succhi

Un succo fresco, oltre alla bontà superiore, è anche SALUTARE! Se la spremitura avviene a freddo (come nel caso di Estraggo) e a bassa velocità tutti i micronutrienti presenti nella frutta e verdura non si alterano; in particolare la quantità di Antiossidanti ed Enzimi (facilmente ossidabili) risulta praticamente inalterata!

Come agisce Estraggo?

Doppia Fase di Spremitura
nella prima fase il succo viene estratto attraverso la frantumazione e nella seconda fase, prima che la polpa venga espulsa, viene pressato, il tutto ad una bassissima velocità.
Il risultato è un succo conseguentemente più corposo e ricco di nutrimenti bio-disponibili.

Più Succo
scarto-spremituraè stato riscontrato dai nostri clienti che Estraggo di Siqur Salute produce il 50% in più di succo rispetto ad una centrifuga ed in metà tempo.

Economico
si ottiene una maggior quantità di succo da una quantità inferiore di frutta.
Il prodotto di scarto della spremitura (bucce, pelli, ecc.) può essere utilizzato per la produzione di marmellate, zuppe, ecc.. rendendo quindi minima la quantità di rifiuto organico, che comunque può essere facilmente riciclato (es. compost domestico).

Succo migliore e più salutare
il vostro succo conterrà più antiossidanti, più sapore ed una freschezza superiore.
Non viene prodotta alcuna schiuma e non avviene la separazione degli elementi come si verifica con le normali centrifughe in commercio.

Autopulente
basta versare dell’acqua all’interno della vaschetta, facendola girare mentre si versa, per passare subito ad un’altra preparazione. Risparmia tempo!

Succo da vegetali
Estraggo eccelle nella produzione di succo da verdure a foglia.
Ideale per i bambini/ragazzi che non amano mangiare verdura. Nella preparazione del succo di verdure, aggiungete una mela per addolcire, vedrete che i vostri figli vi chiederanno il bis!

Silenzioso
rumore_dbEstraggo riduce al minimo il rumore, appena 30-36 db (il rumore di una normale conservazione) contro i 90-96 db che emette una centrifuga tradizionale.

Nessun tipo di intoppo
con la semplice pressione di un bottone, Estraggo inverte il senso di rotazione permettendoti di superare qualsiasi blocco dovuto a frutta o verdura difficile da spremere.

Ridotti consumi di energia
Estraggo consuma appena 240 Watt, dieci volte in meno rispetto ad un spremitore tradizionale.

Ma non finisce qui! Estraggo produce un succo di frutta straordinario, di gran lunga superiore a estrattori ordinari o ai succhi di frutta in commercio.
Ora si può godere del massimo gusto unito alla quantità di nutrienti più elevata, in particolare:

Il Contenuto Nutrizionale
contenuto nutrizionaleEstraggo è l’unico vero estrattore di succo vivo dedicato al tuo benessere, poiché trattiene 4 volte in più di sostanze nutritive ed enzimi presenti nella frutta rispetto ad un preparato con una centrifuga standard.

Più Vitamina C
rumore_dbEstraggo spreme lentamente e delicatamente il frutto conservando la vitamina C viva e in ottimo stato.
Gusta tutte le sostanze nutrienti di Madre Natura!

 

 

è un prodotto distribuito da  Siqur Salute …te lo consigliamo!

 

 

ANANAS

ANANAS COMOSUS

Questo stupendo frutto non era conosciuto in Europa sino al 1493. Fu Cristoforo Colombo a portarlo da uno dei suoi viaggi dall’America tropicale (Brasile).

Le virtù curative dell’ananas sono concentrate nel gambo che contiene una grande quantità bromelina, un enzima proteolico che dividendo le proteine ne accelera la digestione e ne facilità la loro eliminazione.

Da queste informazioni deduciamo che l’ananas aiuta a non aumentare di peso accelerando l’eliminazione di ritenzione idrica. Ciò facilita la non comparsa di cellulite.

L’ananas aiuta a:

  • decongestionare i tessuti;
  • favorire lo scioglimento dei grassi depositati.

Grazie alle proprietà della bromelina, permette di:

  • riassorbire edemi localizzati;
  • evitare l’aumento di insulina nel sangue.

 

ARGANIA

ARGANIA SPINOSA

L’argania è un albero originario del Marocco. E’ alto circa dieci metri, ha rami spinosi e può vivere anche 200 anni. Il suo legno è molto duro e buono da ardere mentre le foglie servono come nutrimento per i cammelli. La parte importante di questa pianta è il frutto: una bacca ovale, piccola (lunga circa 30 mm.) che contiene una noce durissima al cui interno troviamo tre noccioli.

Dalla spremitura dei noccioli si ottiene un olio prezioso sia per uso cosmetico (chiaro)che per uso culinario(scuro).

L’olio di argan cosmetico è efficace contro:

  • la disidratazione della pelle;
  • la caduta dei capelli;
  • gli eczemi;
  • le rughe;
  • le smagliature.

L’olio di argan alimentare è:

  • molto nutriente;
  • antiossidante;
  • un aiuto per il sistema nervoso e muscolare;
  • un aiuto per disturbi cardiovascolari;
  • allevia i disturbi reumatici;
  • un aiuto per le capacità celebrali;
  • un protettore dei tessuti connettivi.

Considerando che da 100 kg di frutti di ricava solo 1 litro di olio si capisce il motivo per cui sia così costoso.

L’olio di argan non può provocare allergie ed è adatto per tutti; riassumendo lo possiamo considerare:

  • un antiossidante;
  • un ipocolesterolemizzante;
  • un epatoprotettore;
  • un idratante per la pelle;
  • un antireumatico.