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Primo Levi, la sua vita

Primo Levi nasce a Torino il 31 luglio del 1919, suo padre, Cesare, laureato in ingegneria elettrotecnica si era sposato nel 1917 con Ester Luzzati. Gli antenati di Levi erano ebrei provenienti dalla Spagna e dalla Provenza.
Nel 1934 si iscrive al Ginnasio-Liceo D’Azeglio, è uno studente molto interessato alla chimica e la biologia. Dopo la licenza liceale, nel 1937, si iscrive al corso di chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino.
Nonostante che nel 1938 il governo fascista emana le prime leggi razziali (tra le quali c’è il divieto per gli ebrei di frequentare le scuole pubbliche) , può continuare la sua formazione universitaria e, nel 1941, si laurea con pieni voti e lode.
Levi ha bisogno di lavorare subito dopo la laurea, il papà è ammalato e la famiglia è a corto di mezzi. Trova un impiego semilegale perché il suo diploma di laurea segnala “di razza ebraica”. Lavora in una cava d’amianto presso Lanzo, in un laboratorio chimico. Gli viene affidato il compito di isolare il nichel che si trova in piccole quantità nel materiale di discarica. Nel 42 si trasferisce lavorativamente a Milano e inizia la sua formazione politica; entra nel Partito d’Azione clandestino. Quando, dopo la caduta (25 luglio del 1943) del governo fascista e Mussolini le forze armate tedesche occupano il nord e centro Italia, Levi si unisce a un gruppo partigiano in Val d’Aosta. Il 13 dicembre 1943 è arrestato e con altri due compagni viene internato nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli.
Nel 1944 i prigionieri di Fossoli vengono deportati ad Auschwitz, dopo cinque giorni di viaggio su vagoni bestiame. Levi sopravvive al campo anche per la sua buona conoscenza della lingua tedesca, dopo la liberazione (gennaio 1945) vaga insieme ai compagni e arriva in Italia nell’ottobre del 1945.
Torna nella sua Torino e lavora come chimico. L’ossessione di ciò che ha subito e visto nel campo di concentramento lo porta a scrivere “Se questo è un uomo”. Nel 47 Levi si sposa con lucia Morpurgo dalla quale ha due figli: Lisa Lorenza e Renzo. Nello stesso anno pubblica il suo libro ma non ha un grande successo. Il successo e l’interesse per ciò che lui esprime arrivano nel 1956, quando Einaudi diventa l’editore di “Se questo è un uomo”. Nel 1963, sempre con Einaudi, pubblica “La tregua” .
Nel 1978 Levi pubblica “La chiave a stella” che vince il Premio Strega. Nell’aprile del 1982 esce “Se non ora, quando?” che vince il Premio Viareggio e il Campiello. Nell’aprile del 1986 pubblica “I sommersi e i salvati”
Primo Levi muore a Torino l’11 aprile del 1987, cadendo nella tromba delle scale della sua casa.