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Partorire in acqua: tutti i vantaggi e le controindicazioni

Una scelta sempre più frequente tra le donne in dolce attesa: è il parto in acqua.
Fonte primaria della vita nonché alleata preziosa per il benessere fisico, l’acqua consente di svolgere diverse attività, tra le quali un corso preparto, ideale per chi scegli di partorire in acqua.
Da alcuni anni infatti, sono molti gli ospedali che si sono attrezzati per rispondere al desiderio delle future mamme di partorire in acqua, un tipo di parto definito “dolce” perché meno traumatico per il bambino. Trovandosi in una dimensione più naturale infatti, il neonato passerà dal grembo materno, dove è stato immerso nel liquido amniotico, direttamente all’ambiente acquatico.

Gli ospedali che consentono di partorire in acqua sono attrezzati con vasche profonde circa 70-80 centimetri, grandi a sufficienza per permettere alla gestante di muoversi liberamente e assumere la posizione che più gradisce per il parto. La vasca viene riempita di acqua calda (non superiore ai 37 gradi) e filtrata continuamente affinché rimanga pulita fino alla nascita del piccolo.
I vantaggi per chi sceglie questo tipo di parto sono molteplici: come prima cosa l’acqua ha un effetto rilassante sulla muscolatura, consentendo di far diminuire la percezione del dolore e aumentando le probabilità che i tempi del travaglio siano ridotti. A rilassarsi sono anche i muscoli perineali e ciò può far diminuire le possibilità di dover poi ricorrere all’episiotomia.
Ogni futura mamma nella vasca è libera di assumere la posizione che preferisce ed il parto in acqua in generale riduce l’intervento del medico o dell’ostetrica, figure che non entreranno mai nella vasca, ma seguiranno da fuori tutta la fase del travaglio.
Anche il bambino potrà godere di diversi benefici. La nascita sarà infatti meno stressante, passando da un liquido all’altro, e il tutto senza subire sbalzi termici.
Vediamo ora qualche indicazione di massima per il parto in acqua. Durante il travaglio si può entrare nella vasca solo dopo essere arrivate ad una dilatazione di 3-4 centimetri, perché il contatto con l’acqua potrebbe fermare il processo di dilatazione con il suo effetto “sedativo”.
Non dimentichiamo qualche svantaggio e controindicazione. Chi sceglie il parto in acqua deve sapere che non potrà praticare l’epidurale, perché le donne che scelgono l’analgesia non devono immergersi in acqua.
Ci sono poi alcune categorie di gestanti che non possono scegliere il parto in acqua: chi soffre di gestosi, ipertensione o altre patologie, chi ha già vissuto una gravidanza a rischio, chi aspetta dei gemelli o in caso di bimbo podalico.
Questa tipologia di parto deve sempre essere scelta insieme al proprio ginecologo, che considererà lo stato generale di salute della futura mamma per dare il suo consenso.

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Un corso preparto in acqua? Ecco perché frequentarlo.

Fonte di vita, nemica dello stress e alleato per il nostro benessere: stiamo parlando dell’acqua, un elemento fondamentale per ogni essere vivente. Perché allora non godere dei suoi effetti positivi anche durante la gravidanza?
Tra i corsi preparto disponibili, quello in acqua è un’ottima scelta per prepararsi al travaglio e al parto, senza rinunciare a mantenersi in forma. L’acqua diventa il migliore alleato per le future mamme, che si dimostrano sempre più interessate alla possibilità di frequentare questa particolare tipologia di corso preparto.
Ecco allora che nasce la voglia di saperne di più per valutare questa possibilità. Proviamo allora a chiarire qualche dubbio e a rispondere ad alcune tra le domande più frequenti fatte dalle future mamme.
Dove si svolgono i corsi? Essi sono generalmente organizzati in piscine con acqua riscaldata, con una temperatura che può variare dai 29 ai 32 gradi.
L’altezza dell’acqua poi (che si attesta sui 75 centimetri o poco più), permette a tutte di partecipare, esperte nuotatrici e non. Ecco allora la risposta ad un’altra domanda piuttosto frequente: non è indispensabile saper nuotare. È sempre consigliabile però avere un buon rapporto con l’acqua, per poter affrontare le lezioni con rilassatezza e positività.
Un corso preparto in acqua è indicato solo per coloro che hanno scelto di partorire in acqua o anche per chi ha già programmato un parto “tradizionale” in ospedale o in clinica? I corsi preparto in acqua sono perfetti in entrambi i casi, ma è chiaro che chi ha deciso di partorire in acqua ha un motivo in più per cominciare a familiarizzare con l’ambiente acquatico fin da subito.
L’unico prerequisito per partecipare a un corso preparto in acqua è naturalmente che la gravidanza sia fisiologica e non abbia particolari complicazioni.
Da chi vengono tenuti i corsi e come si svolgono? Essi si svolgono alla presenza di un insegnante di nuoto o di acquagym in combinazione con un’ostetrica. Durante le lezioni vengono svolti una serie di esercizi con lo scopo di allenare i distretti muscolari messi alla prova dalla gravidanza, prendere coscienza dei cambiamenti del proprio corpo e rilassarsi.
Quali sono i vantaggi del frequentare un corso preparto in acqua? L’esercizio fisico in acqua, alleggerendo di un sesto il peso corporeo, permette alle donne in gravidanza di allenarsi con uno sforzo minore, senza appesantire le articolazioni ma ricavandone uguale beneficio rispetto al lavoro praticato a terra. E che dire dell’effetto linfodrenante che l’acqua genera aiutando a combattere i gonfiori? Non da ultimo c’è da ricordare il sollievo che si produce sulla zona lombo sacrale, abitualmente messa alla prova con il proseguire della gravidanza e l’aumento del peso del bambino.
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(A cura di: Ufficio Stampa Ok Corso Preparto)