Articoli

I bambini in Italia: non solo numeri

Si conferma il trend negativo delle nascite in Italia anche per il 2013: è una delle notizie diffuse dai media in chiusura di anno su dati ISTAT preliminari. I nati in Italia nel 2013 sono oltre 22.000 in meno del 2012, il 4% circa, e quasi 60.000 in meno rispetto al 2009. Sebbene i dati siano ricavati dalla proiezione del 60% circa dei nati dell’anno, il fenomeno merita maggiore attenzione sia da parte della comunità scientifica e sia della istituzioni. È infatti un segnale ulteriore del progressivo invecchiamento della popolazione residente nel nostro Paese, già oggi intorno a numeri allarmanti: per ogni 100 soggetti sotto i 14 anni sono oggi 150 gli over 65 anni, a fronte dei 112 degli anni ’90.

Diversi fattori stanno alla base del fenomeno, ormai noto da molti anni, che colpisce in modo generalizzato tutte le regioni del nostro Paese, dal nord al sud, sia pure con alcune differenze geografiche. I capoluoghi e le città metropolitane sono meno interessate della provincia e solo a Roma e Milano si sono registrati nel 2013 dati in controtendenza, per una ripresa del fenomeno migratorio interno dal sud al nord, dalla provincia alle città metropolitane.

La crisi economica, la difficoltà di portare avanti una gravidanza e far crescere bene i figli in situazioni di incertezza e di instabilità, i trend in aumento di disoccupazione e di povertà sono fenomeni che preoccupano sempre di più e che incidono nel calo progressivo della natalità. Anche l’aumento del numero di bambini al di fuori del matrimonio, stimato nell’ordine del 25-30% del totale, il triplo rispetto al dato del 2000, è il frutto dello stesso sfavorevole contesto sociale e d economico che penalizza la famiglia e la natalità.

Il numero elevato di nati da genitori stranieri, che ormai si colloca intorno al 20%, non riesce più a compensare il tasso di denatalità della nostra popolazione, anche per la tendenza delle donne migranti a ridurre il numero di figli (da 2,4 figli per donna straniera nel 2005 al 2,0 stimato del 2013). Una delle risposte a queste tendenze sociodemografiche può venire dalla maggiore integrazione della popolazione straniera nella società italiana. Indipendentemente dalle convinzioni politiche o ideologiche di ciascuno, è difficile nella realtà globalizzata di oggi negare a chi nasce o cresce in Italia il diritto di sentirsi e di dichiararsi italiano. Il problema semmai è un altro: essere sicuri che l’integrazione sia effettiva e non una dichiarazione finalizzata in modo esclusivo a garantire i benefici giuridici e amministrativi. In questa nostra epoca la società multiculturale e multietnica deve diventare un valore positivo, deve essere occasione di crescita e di sviluppo. Ai bambini e ai ragazzi con genitori stranieri bisogna garantire diritti elementari e prospettive di vita e di salute pari a quelle dei bambini e dei ragazzi italiani. In questo anno che comincia la Società Italiana di Pediatria vuole impegnarsi su questo fronte coinvolgendo tutte le realtà scientifiche e associative che ruotano intorno al bambino e alla Pediatria italiana.

Giovanni Corsello
Presidente SIP (dal sito www.sip.it)

Tosse? Curala con la dolcezza

E’ un fenomeno tutt’altro che raro. Ma non sempre è sintomo di un malanno vero e proprio e può durare solo qualche giorno

È una reazione naturale, un meccanismo che si innesca a causa di un aumento della pressione dell’aria nelle vie aeree, il tentativo di espellere aria in eccesso, o altro corpo estraneo che ostruisce la normale respirazione. Improvvise sudate, sbalzi di temperatura o infreddature possono provocare tosse anche insistente. Il contatto con altri bambini a scuola, poi, favorisce lo scambio di germi con conseguenti infiammazioni delle vie respiratorie che aumentano le secrezioni di muco e catarro scatenando la tosse. Ma non e’ il caso di preoccuparsi troppo di un fenomeno che puo’ risolversi con piccole attenzioni.E che, generalmente, scompare in breve tempo.

Consultare il pediatra è sempre consigliabile

Come riconoscerla La tosse e’ secca quando interessa laringe, trachea e faringe e si manifesta senza catarro. E’, invece, grassa quella tipica delle basse vie respiratorie che interessa bronchi e polmoni. La prima e’ stizzosa e fastidiosa e puo’ portare il bimbo a vomitare, impedendo il sonno. In questi casi, si consiglia l’uso di un aerosol con prodotti specifici da farsi consigliare dal pediatra. Inoltre, meglio farlo dormire semiseduto (in questo modo le secrezioni non si fermano in gola) e dargli una tazza di latte caldo (mai bollente) con abbondante miele: calma la tosse ed allevia il bruciore alla gola. Anche per la tosse grassa, che non deve creare particolare agitazione (soprattutto se non c’e’ febbre o difficolta’ respiratoria) si ricorre all’aerosol con sostanze mucolitiche che sciolgono il catarro.

ATTENZIONE AGLI ANTIBIOTICI

Vietato somministrare antibiotici senza prima consultare il pediatra. La tosse, il più delle volte, è causata da virus sui quali questi farmaci non funzionano. Al contrario, possono solo provocare effetti indesiderati. Solo lo specialista potrà decidere la terapia più indicata o se è il caso di sottoporre il piccolo ad esami più approfonditi.

Idratazione E’ importante idratare bene il piccolo: fargli bere molta acqua o succhi di frutta rende il muco piu’ fluido e facilmente eliminabile. A questo scopo, un deumidificatore favorira’ la sua respirazione. Evitate le sostanze balsamiche che possono provocare bruciori. Se non ha febbre, e’ vivace e conserva l’appetito, anche con la tosse puo’ uscire e giocare. Fate solo attenzione alle correnti d’aria.

Non usate la codeina per i bambini!

BASTA CODEINA SOTTO AI 12 ANNI

[tratto da: www.ferrandoalberto.blogspot.it]

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AlFA) ha disposto, con decorrenza immediata, il ritiro delle seguenti confezioni di medicinali antidolorifici contenenti codeina ad esclusivo uso nei bambini al di sotto dei 12 anni:

  1. 1)  TACHIDOL “Bambini 125 mg/5 mi+7,5 mg l 5 ml5ciroppo”- flacone da 120 mi
  2. 2)  TACHIDOL “Bambini 125 mg/7,5 mg Granulato effervescente”- 10 bustine
  3. 3)  LONARID “Bambini 200 mg+5 mg Supposte” 6 supposte
    4) PARACETAMOLO + CODEINA ANGENERICO “125 mg + 7,5 mg Granulatoeffervescente” 10 bustine

PARACETAMOLO+CODEINA ANGENERICO ” 2,5 g+0,150 g Sciroppo” flacone da 120 mi
Nelle more della presentazione, da parte dei titolari AIC, della richiesta di modifica dei fogli illustrativi necessaria per inserire la controindicazione nei bambini al di sotto dei 12 anni, l’AlFA ha, altresì, disposto il divieto di utilizzo nei bambini di tale categoria di età di tutti i medicinali antidolorifici contenenti codeina da sola o in associazione (elenco allegato),
Tali provvedimenti sono stati emanati a seguito del ricevimento della posizione finale del Gruppo di Coordinamento per il mutuo riconoscimento e le procedure decentrate (CMDh), che ha approvato all’unanimità la raccomandazione del Comitato per la Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) sui medicinali antidolorifici contenenti codeina.
Le conclusioni della rivalutazione del rapporto beneficio-rischio di tali medicinali da parte del PRAC e del CMDh portano a considerare ancora favorevole il profilo beneficio-rischio nei bambini solo di età superiore ai 12 anni, mentre al di sotto di tale età la codeina non deve essere utilizzata come antidolorifico a causa del rischio di tossicità da oppioidi. Tale rischio è aumentato nei bambini metabolizzatori ultra-rapidi della codeina e in pazienti pediatrici sottoposti ad rimozione chirurgica di tonsille e/o adenoidi.

5) Al riguardo l’AlFA ha pubblicato in data 1o luglio il comunicato contenente i dettagli relativi alla raccomandazione sui medicinali contenenti codeina:

1) non devono essere usati in bambini al di sotto dei 12 anni di età;
2) non devono essere usati in tutti i pazienti pediatrici (0-18 anni di età) che si sottopongono a interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per la sindrome da

apnea ostruttiva del sonno;
3) non devono essere usati in pazienti, bambini e adulti, noti per essere metabolizzatori

CYP2D6 ultra-rapidi;
4)  non devono essere usati in donne che allattano (perché la codeina può passare alneonato attraverso il latte materno);
5)  non sono raccomandati in bambini, di età tra i 12 e i 18 anni, con compromissione della funzionalità respiratoria;
6) devono essere usati alla dose minima efficace per il più breve periodo di tempo.

Eventuali chiarimenti possono essere richiesti al servizio Farmaci-line dell’AlFA all’indirizzo e­ mail farmaciline@aifa.gov.it.