Luca Lo Presti: Lettere di viaggio – 22.01.2013

Dopo quasi 30 anni di India solo oggi ho capito che qui devi arrivarci in silenzio, in punta di piedi. Non devi cercare di riconoscerla la troverai senza sforzo.
La città dove sono diretto mi aspetta, mi accoglie con le sue braccia ampie e rumorose. I colori leggeri impattano su grigi densi. Milioni di occhi si uniscono in un solo sguardo che ha il volto di un posto che voglio vivere perché sento che qui il mio amore e’ ben riposto e corrisposto. Calcutta e’ qui, mi aspetta e io mi arrendo a lei, sento il suo abbraccio arrivarmi dentro e non ho parole da dire.
Guerra di gente che vive nel movimento tormentato di un traffico disordinatamente ordinato.
I rumori assordanti non coprono il mio silenzio e lo sguardo rivolto in un sol punto raccoglie tutto e tutti.
Siamo stanchi io Ugo Simona e Monica ma non possiamo fare a meno di andare in ufficio a salutare le ragazze. L’ufficio di Pangea ha muri giallo zafferano e ci accoglie come fosse sole!
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Ci sediamo per terra e con le mani giunte in un saluto sacro, beviamo un te’ caldo che profuma di zenzero; il mio preferito. Sul pavimento di cemento liscio accogliamo le donne che poco a poco, una ad una, lente e silenziose ci vengono a salutare.
Tra loro mi colpisce una bambina con gli occhi dolci che e’ priva dell’uso delle gambe. Silenziosa abbracciata a sua mamma siede accanto a me. Ha un leggero vestitino blu e mi guarda timida. Profuma di rosa. Appoggia la sua piccola guancia al volto della mamma e, come accade quando si condividono i gesti, percepisco la morbidezza e il profumo della pelle del figlio che, teneramente, si addormenta abbracciando chi ama.
Ora, in questo istante, tutto mi e’ chiaro, il dubbio riguardo alla mia presenza qui si dissolve: stavo perdendo l’abbraccio che mi unisce a tutti gli uomini, stavo perdendo la visione dell’aiuto che si deve portare ovunque e a chiunque ne abbia bisogno semplicemente perché e’ giusto che questo accada.
La tenerezza di questa bambina e’ stata la chiave che ha riaperto il mio cuore e ora il mio viaggio può iniziare davvero.

A presto Luca