Il vento, guarda il vento, mi disse la nonna mentre le spazzolavo i lunghi capelli d’argento.

“Se osservi bene vedrai di cosa è capace il vento”. Io ero piccola ma le sue parole mi avevano incuriosito veramente.

Mi misi alla finestra, vedevo le colline, la strada bianca che portava al bosco, il gatto nero che correva e si rotolava sull’erba… ma dove dovevo guardare per vedere il vento?

Sorridendo la nonna mi disse di andare con lei e ci sdraiammo sull’erba sotto al grande fico che aveva rami enormi, foglie lucide e tanti frutti che profumavano l’aria.

Era bello stare lì, il tempo si fermava e quel grande albero, che aveva visto passare tante stagioni, sembrava magico.

Guardando in su vidi le foglie che si muovevano, come se ballassero un valzer. Le api ronzavano e si posavano sui frutti maturi che si aprivano al sole. Uno scintillio di oro e argento, di verde lucido si fondeva con il cielo azzurro.

Tutto si muoveva con grazia e forza, poi di colpo con più violenza e di nuovo le api tornavano a danzare tra le foglie.

La nonna mi disse allora… “hai visto il vento, è il maestro di musica che fa ballare le foglie del fico”.

Da quel momento mi soffermo sempre a guardare gli alberi e quando c’è… il vento mi sorride e mi saluta.