Articoli

IL SANGUE a cura di AVIS MONZA: i gruppi sanguigni

 

I gruppi sanguigni
Dal XVI secolo in poi vennero compiuti molti studi sul sangue, anche perché quando si iniettava il sangue di un individuo sano in un individuo malato, si avevano molto frequentemente conseguenze mortali per quest’ultimo.

I tentativi di trasfusione sanguigna continuavano perchè  ancora non si sapeva che il sangue non è uguale per tutti gli uomini.

Nel 1901 il medico viennese Karl Landsteiner scoprì che sulla superficie dei globuli rossi umani sono presenti delle sostanze chiamate agglutinogeni e che nel plasma ci sono degli anticorpi chiamati agglutinine. Sulla base di queste scoperte il dottor Karl Landsteiner distinse nella specia umana tre gruppi sanguigni che vennero chiamati A, B, 0.
Nel 1902 i professori Von Decastello e Sturlo scoprirono il quarto gruppo, molto raro, che venne chiamato AB.

Solo allora si intuì la causa degli insuccessi del passato e solo da allora le trasfusioni sono diventate più sicure.

 

La determinazione del gruppo sanguigno
Il gruppo A comprende tutti gli individui che possiedono l’agglutinogeno A, il gruppo B gli individui che possiedono l’agglutinogeno B, il gruppo AB gli individui che possiedono sia l’agglutinogeno A che quello B.
Infine, il gruppo 0 comprende tutti gli individui che mancano di queste sostanze antigene, sia del tipo A che del tipo B.

Gli individui del gruppo A possono ricevere il sangue soltanto dagli individui dello stesso gruppo o del gruppo 0, gli individui del gruppo B possono ricevere sangue soltanto da quelli del gruppo B o del gruppo 0, gli individui del gruppo AB possono ricevere sangue da tutti i gruppi (0, A, B, AB).

 

Gli individui del gruppo 0 possono ricevere il sangue esclusivamente da individui del proprio gruppo, mentre possono donarlo anche a tutti gli altri gruppi.

In Italia la media di distribuzione dei gruppi negli individui è la seguente:
0: 40%
A: 36%
B: 17%
AB: 7%
con alcune differenze tra Nord, Centro e Sud.
Al Sud, in particolare, sono molto più presenti i gruppo B e AB rispetto al resto del Paese.

Il fattore RH
Mentre infuriava la seconda guerra mondiale i ricercatori Wiener e Landsteiner scoprirono un nuovo fattore responsabile di incidenti trasfusionali che si producevano soprattutto in soggetti che avevano subito più trasfusioni.

Questo fattore fu chiamato fattore Rh perché riconosciuto simile ad un antigene scoperto in una scimmia: il Macacus Rhesus.
I soggetti che possiedono questo fattore sono chiamati Rh positivi (Rh+), gli altri Rh negativi (Rh-).

In tutti i gruppo sanguigni ci sono individui con Rh+ e Rh-, così suddivisi:
Gruppo 0: Rh+ 79% Rh- 21%
Gruppo A: Rh+ 76% Rh- 24%
Gruppo B: Rh+ 89% Rh- 11%
Gruppo AB: Rh+ 97% Rh- 3%

IL SANGUE a cura di AVIS MONZA: La donazione multicomponente

Image

La donazione multicomponente

Il fabbisogno di sangue continua a salire e varia continuamente.
I pazienti che ricevono le trasfusioni devono ricevere componenti ematici (piastrine, plasma e globuli rossi) compatibili con i loro gruppi sanguigni.
La donazione “multicomponente” è un processo sicuro che offre la possibilità di personalizzare le donazioni di sangue in funzione di tali bisogni.
Per capire meglio l’importanza di tale tipo di donazione basti pensare che con una donazione di sangue intero, occorrono gli sforzi congiunti di 6 donatori per produrre una sola dose di piastrine trasfondibile.
Viceversa, con una donazione “multicomponente”, un donatore singolo, in occasione di una singola donazione, può donare fino a 2 componenti.
Pertanto, essendo la donazione “multicomponente” più specifica ed efficiente, può migliorare e salvare più vite rispetto ad una singola donazione di sangue intero.
Inoltre, si può donare più frequentemente rispetto ad una donazione di sangue intero.

Ecco alcuni casi in cui una donazione di sangue “multicomponente” è di grande aiuto:

  • una vittima di un incidente automobilistico necessita fino a 50 unità di globuli rossi per trattamento;
  • un trapianto d’organo necessita fino a 40 unità di globuli rossi, 30 unità di piastrine e 25 unità di plasma;
  • un trapianto di midollo necessita fino a 20 unità di globuli rossi, 120 unità di piastrine;
  • un paziente oncologico necessita fino a 8 unità di piastrine a settimana;
  • un paziente cardiochirurgico necessita fino a 6 unità di globuli rossi e 6 unità di piastrine;
  • un paziente affetto da anemia falciforme necessita fino a 4 unità di globuli rossi per trattamento.

Per essere idoneo alla donazione “multicomponente” il donatore deve avere i seguenti requisiti:
– peso superiore ai 60 Kg.;
– numero di piastrine superiore a 200.000/ul; – valore di emoglobina superiore a 12.5 gr/dl (o Ematocrito > 37%)
– buon accesso venoso;
– non assunzione di aspirina o di anti-infiammatori nell’ultima settimana.

La donazione si effettua al Centro Trasfusionale (previo appuntamento presso la sede AVIS di Monza) dal lunedì al sabato alle ore 8.00 ed alle ore 9.00.

Alla tua prossima donazione chiedi ai medici del Centro Trasfusionale se hai i requisiti per questo tipo di donazione.