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Creare in casa.

È così pericoloso usare i colori in casa con i bambini?
Quanto è importante?
Quali sono i motivi che ci impediscono di avviare alcune sperimentazioni ‘casalinghe’?

Ecco alcune cause e i rimedi secondo me.
Sono tante le ragioni per cui abbiamo difficoltà a fare usare i colori in casa ai nostri bambini. Per colori non intendo i pennarelli, largamente diffusi, ma tempere, acquerelli, gessetti, carboncini, inchiostri o semplicemente cere, matite, pastelli a olio.

Probabilmente ci sono 3 motivi molto comuni.
DISTRAZIONE: non ci pensiamo, sottovalutiamo l’importanza del gioco con le
mani, quello che dopo ore di “pasticci” non rimane che un cumulo di materiale inutilizzabile.
TEMPO: ci spaventano lo sporco e la confusione che attività di questo genere inevitabilmente si portano dietro.
INADEGUATEZZA: ci sentiamo poco portati per le attività manuali e poco pratici nella scelta di colori o tecniche.

Perché sentirsi persi? A tutto c’è rimedio!
Sono utili e importanti tanti tipi di giochi. Quelli meccanici, quelli di ruolo, quelli mnemonici, quelli esplorativi. Ad ogni età è opportuno stimolare una serie di attività differenti che consentano l’acquisizione di competenze utili alla crescita. Per neutralizzare il fattore DISTRAZIONE pensiamo che la manipolazione è un momento fondamentale per la sviluppo del bambino.
Troppo presto nella nostra società passiamo ad attività cognitive e sempre prima si abbandonano quelle manipolative. Incollare, tagliare, strappare, disegnare, colorare, osservare e scoprire facendo sono modi diversi di imparare, elaborare e creare. Stimolare all’arte per consolidare una condizione formativa e identificativa.
Per questo fattore RICORDATE: assecondiamo gli sprazzi creativi dei bambini e lodiamo il percorso non solo il prodotto, incoraggiamo tutti gli esperimenti e elogiamo i lavori anche se non li comprendiamo fino in fondo.
Il fattore TEMPO è quello che maggiormente osteggia la sperimentazione, tra il lavoro e gli impegni quotidiani avere una casa “sotto controllo” è una priorità di qualunque famiglia! Per questioni di praticità siamo, continuamente, combattuti sempre tra il desiderio di far esprimere i nostri figli e la tentazione di fargli usare giochi altrettanti utili e insieme più funzionali alle nostre esigenze (come una bambola o una macchinina che dopo si ributtano con un gesto nella cesta). Per neutralizzare questo fattore possiamo scegliere un angolo di una scrivania o un tavolo, possiamo proteggerlo con una telo plastificato (se ne trovano anche grandi a poco prezzo nei centri del fai da te); collocare i colori in appositi contenitori in modo da non disperderli e da trovarli sempre pronti all’uso e condividere l’allestimento insieme al bambino. Il bimbo così impara a circoscrivere l’attività al solo punto protetto, a prendersi cura degli strumenti
per il proprio lavoro e a rispettare il lavoro proprio come quello altrui.
A questo proposito RICORDATE: facciamoci aiutare nella fase preparazione (a stendere il telo, spostare sedie..) perché sentirsi coinvolti è il primo passo per apprezzare qualsiasi nostra proposta.
Per neutralizzare il fattore INADEGUATEZZA basta pensare che non è necessario essere maestri d’arte e conoscere tutte le tecniche o i tipi di colore. Possiamo cominciare anche noi per gioco, entrare in una qualunque cartoleria e scegliere da soli, o insieme ai nostri bambini, piccoli e pratici pacchi di tempere o cere o acquerelli. Provare varie tipologie di colore col tempo poi scopriamo, senza bisogno di libri o corsi, le caratteristiche base e soprattutto le nostre preferenze.
A questo proposito RICORDATE: usare, almeno la prima volta, insieme ai bambini i colori scelti consentirà di scoprire cose nuove, prevenire eventuali domande o scherzare su eventuali incidenti di percorso.

Leontina Sorrentino
www.didatticaartebambini.it – leontina@didatticaartebambini.it

Arte e Bambini: storia di un’ amicizia possibile. A cura di Leontina Sorrentino.

Che cosa è la didattica dell’arte per bambini? Perché dovremmo occuparcene? quali vantaggi reali potrebbe portare ai nostri figli?

La didattica dell’arte ( http://www.livinglikeamom.com/larte-e-i-bambini-consigli-pratici-e-didattica/ ) è una strategia che mettere in campo accorgimenti, sistemi, modalità per facilitare l’apprendimento dell’arte. Una procedura che organizza azioni, mirate e consequenziali, finalizzate ad un certo tipo di conoscenza. Se facciamo didattica dobbiamo tenere conto, per esempio, del contesto in cui si apprende, della relazione docente-discente, del ruolo attivo del bambino nella sua stessa educazione , della metodologia ludica (termine un po’ abusato) e narrativa.

L’operatore didattico non sviluppa solo un laboratorio (o visita interattiva o altro tipo di percorso), ma struttura fortemente la parte iniziale (identificazione di obiettivi) e finale (verifica raggiungimento obiettivi) della sua proposta, documenta e rielabora il proprio lavoro per ottimizzarlo. Il capostipite di tutto quello che vedete rapidamente evolversi intorno a noi, rispetto alla didattica museale, è Bruno Munari ( http://www.brunomunari.it/index2.htm ), che negli anni ’70, dello scorso secolo, sperimentava il primo laboratorio museale per bambini a Brera.

Perché educare i bambini all’arte ? Perché è importante (http://www.tafterjournal.it/2013/02/04/arte-e-infanzia-limportanza-dellarte-nello-sviluppo-del-bambino/)! Per l’aspetto cognitivo ed emotivo, per la socializzazione, per sviluppare l’autonomia, per attivare connessioni tra le cose e nel tempo, perché l’arte fa parte delle nostre radici e tradizioni, per coltivare interessi, per scoprire se stessi, per capire altri punti di vista, perché la conoscenza di aneddoti e tecniche stimola la creatività, perché è divertente, perché forma un cittadino consapevole, perché ci aiuta a sviluppare senso critico ed estetico. E se tutto questo non bastasse, perché può essere un significativo momento di condivisione familiare. Visitare un museo o partecipare ad un laboratorio didattico, utilizzare alcune tecniche pittoriche o sfogliare il catalogo di una mostra, sono tutte attività che arricchiscono non solo i bambini e non solo nel campo artistico. Arte -Bambini è un binomio fantastico (per dirla alla Rodari). Allora perché parlare di arte per bambini agli adulti? Perché, anche senza volerlo, noi abbiamo il potere di inibire talune esuberanze che manifestano i bambini. L’arte è uno di quegli argomenti che, frequentemente, spaventa e intimidisce. Ho sentito tante persone raccontare il senso di disagio e di inadeguatezza su questi temi. Chiunque interagisca con i bambini ( ma questo è valido anche nelle comunicazione (http://www.comunicascuola.it/ainfo_articolo3.html ) tra adulti) trasmette più rapidamente e più efficacemente le cose che gli piacciono. E’ più facile tramandare una passione che un’avversione. E’ più facile lavorare con ciò che ci fa stare bene, che con quello che ci annoia. Inoltre, sempre prima, chiediamo ai bambini di abbandonare la fase esplorativa e sensoriale per quella cognitiva. Sempre meno spazio viene riservato al momento della conoscenza di sé anche attraverso l’uso di tecniche e attività manuali e manipolative, perché sporcano o creano confusione. Un nostro compito potrebbe essere quello di favorire il contatto con l’arte semplicemente come ponte verso un mondo nuovo, che neanche noi conosciamo tanto bene, accompagnando lo sviluppo ( http://www.iss.it/auti/?lang=1&id=400&tipo=32 istituto Superiore di Sanità) di piccole menti anche con la coscienza estetico-creativa. Si possono immaginare tanti tipi di attività legate all’arte e non occorre essere degli esperti per affrontare questa avventura, ma solo dei buoni compagni di viaggio! Nel bagaglio inserire sole 2 cose: il riconoscimento del valore educativo dell’arte e la voglia di giocare ! (http://www.slideshare.net/imartini/limportanza-del-gioco-nello-sviluppo-del-bambino )
Se sentite di poter fare vostre queste motivazioni siete gli adulti giusti per condividere un cammino che vi avvicini, insieme ai vostri bambini, allo sconosciuto pianeta degli artisti di tutti i tempi.

Che cosa faccio io? Progetto, conduco e sperimento laboratori sull’arte con bambini, a partire dai 3 anni. Nei miei lavori cerco di trattare con l’universo arte a 360 gradi! Mi piace considerare le opere d’arte come un ipertesto: una sorta di pagina internet dove a seconda di dove posizioni il cursore si attivano link differenti. Un dipinto, per esempio, è l’immagine che vediamo, il materiale di cui è composto, l’autore che lo ha eseguito, una storia commerciale, una superficie che si deteriora, un significato nascosto…Un dipinto si può raccontare come fosse una favola. Una statua può emozionare come fosse un film. Un’istallazione può sorprendere come fosse una magia. Un video artistico può divertire come fosse una barzelletta. Una fotografia può incuriosire come fosse un enigma! Insomma è tempo di ribaltare la concezione polverosa che abbiamo dell’arte e riscoprirne la bellezza, l’attualità e l’importanza.
Per avere un’esperienza appagante con attività laboratoriali, fuori o dentro i musei, conta: 1- la qualità del servizio che ci viene offerto, 2- la nostra predisposizione alla scoperta. Sul primo punto non possiamo incidere direttamente, ma sul secondo si. Basta porsi in ascolto.
Ringrazio ‘Il portale dei bambini’ per avermi dato spazio. In questa rubrica condividerò le mie esperienze, pratiche e collaudate, nel campo del binomio fantastico. L’amicizia tra arte e bambini non solo è innata, ma è possibile coltivarla per scoprire inaspettate evoluzioni!

Leontina Sorrentino – www.didatticaartebambini.it