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Decaloghi della didattica #3 A cura di Leontina Sorrentino.

Quali vantaggi personali possono derivare dalla conoscenza dell’arte?
In cosa può giovarci raccontare storie di opere e di movimenti?

Ai nostri figli arrivano sensazioni che non abbiamo mai provato?

Durante le mie Conversazioni sull’arte, momenti in cui racconto agli adulti possibili strade per parlare di arte ai bambini, invito sempre a sperimentare in prima persona quello che andremo poi a proporre. Per tanti motivi, ma il principale è che esiste sempre un gap tra il pensiero e l’azione. E che per far scoprire attraverso l’“esperienza” occorre sporcarsi le mani. L’arte, in tutte le sue declinazioni e forme, contiene tutte le opportunità utili per la crescita culturale, personale e civile di ciascuno. Occorre affidarcisi e lasciarsi andare.
10 buoni motivi per imparare ad amare l’arte:
1- DIVERTIRSI AD IMMAGINARE
Non ci riflettiamo abbastanza, ma sempre meno ci concediamo del tempo da dedicare alla cura della nostra immaginazione. Quei voli della mente considerati sempre inutili o, peggio, deleteri. Proiettare se stessi in una dimensione altra, futuribile, emancipa dall’ancoraggio a terra considerato, erroneamente, meno problematico del volo. 

2- SCOPRIRE POSSIBILI PROIEZIONI DELLA REALTA’.
Lo sguardo dell’artista non è altro che una possibile interpretazione de
lla realtà. I dati degli eventi sono filtrati dalla sensibilità soggettiva influenzata dal contingente che passa, inesorabilmente, attraverso un preciso momento storico. Osservare criticamente questo caleidoscopio di punti di vista serve a farsi un idea del totale.

3- NUTRIRE UN PENSIERO AUTONOMO.
Conoscere direttamente le cose aiuta a formarsi una propria opinione, anche guidate o vincolate da quelle altri. Mettendo in relazione causa ed effetti, eventi e reazioni, conoscenze e luoghi comuni. Credo più ad un testo, un manifesto, un pensiero dell’artista che non all’analisi di un critico. Meno ci arrivano filtrate le informazioni più possibilità abbiamo di non uniformarci a cose che, magari, neanche condividiamo.

4- ACCRESCERE L’AUTOSTIMA
Il confronto, diretto o indiretto, con le vicende che ci circoncidano, ci spinge a riconoscere la nostra posizione e a credere che le nostre idee abbiamo lo stesso valore di quelle degli altri. Portare avanti la ricerca ed esprimere la propria personalità aumenta l’autostima, in maniera proporzionale alla libertà che concediamo a noi stessi di sbagliare.

5- AMMIRARE LE DIVERSITA’
L’arte si esprime in forme infinite. Attraverso difficoltà, medium, volti, determinazioni sconosciute. E’ espressione di culture, tradizioni, sensibilità provenienti da ogni dove. Avere la possibilità di conoscere ciò che è differente da noi, ci aiuta a collocare e gestire timori, paure, ansie. Un po’ come dire che non si può apprezzare ciò che si ignora.

6- ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE
Accogliere l’altro fortifica la propria posizione anche socialmente. La propensione all’intercultura è figlia della tolleranza. La flessibilità deriva dalla interrelazione. La crescita si nutre di contaminazioni. La creatività è una voce della complessità. Quella che non spaventa, ma alimenta determinazione, competenze e felicità.

7- LEGGERE I CAMBIAMENTI
L’informazione acquisisce un ruolo considerevole se la si contestualizza. E’ il mettere in relazione le nostre conoscenze che le accresce, le chiarisce e le spinge a superare imiti per familiarizzare con probabili orizzonti. Arrivare al nocciolo dell’attualità (passata o presente) facendo comparazioni tra le opere: un po’ come confrontare diverse testate giornalistiche o andare dritti alla fonte.

8- CREDERE NELLE PROPRIE POTENZIALITA’
Talvolta scoprire storie lontane che ci sembrano romanzi e capire come, invece, abbiano dato inizio a vicende rivoluzionare, consente una nuda riflessione.
Svelare i miti in cui è avvolta l’Arte offre una visione ‘umana’ del talento, del successo e del destino. Insinuare il dubbio che investire sui propri talenti possa valerne la pena e dare frutti oltre lo sperato.

9- VIVERE COSCIENTEMENTE
Il fatto che un opera ci sconvolga, ci piaccia, ci indigni, ci rapisca, ci irriti, ci stimoli in qualche modo, è una buona anticamera per risvegliare sensi, rivedere pregiudizi, cambiare opinione. Guardare attentamente e reagire responsabilmente in merito agli input esterni e alle proprie ideologie.

10- SCOPRIRSI STUPITI
Oltre a tutti i messaggi che è in grado di veicolare l’Arte, ce n’è uno che cerco sempre di esaltare: è il senso della meraviglia. L’arte mi stupisce sempre! Che sia un reperto della preistoria o un’opera video può contenere in sé elementi sintetici, tecnici, sensoriali, ironici notevoli. Coglierli migliora la vita.


Anche questi 10 motivi, come quelli degli articoli precedenti, sono degli spuntidi riflessione. A leggerli in maniera trasversale sembra che una vada in coppia con gli altri. Li trovo indissolubilmente collegati, quasi fossero 10 spicchi di un’unica sfera. Possono incontrare il vostro favore o meno. Possono essere nell’ordine che gli assegnereste anche voi, o essere completamente ribaltati.
Come un artista propongo una mia lettura della realtà, che investe l’arte di un valore globale e fondamentale.
Per la vita di ciascuno!

 

Decaloghi della didattica #2 A cura di Leontina Sorrentino.

A cosa serve l’Arte nella vita? Perché dovremmo spendere energie per insegnare ad apprezzare l’universo Arte con ‘annessi e connessi’? Ecco 10 buoni motivi per insegnare ad amare l’arte!

A lungo mi sono interrogata sull’opportunità o meno di dedicarsi ad un’attività che ha come fulcro un’idea che sembra vana e pretestuosa. Insegnare l’arte a chi serve? Concentrarsi su periodi, metodi, regole, scoperte quanto serve? Conoscere le vicende degli artisti, le filosofie dei movimenti, le interazioni sociali a cosa serve? A più di quanto uno possa immaginare! A ben guardare, l’interazione dell’arte con la nostra esistenza, è molto più concreta di quello che possa apparire. Si prende consapevolezza del proprio potenziale gradatamente. Fa bene alla qualità della vita e alle relazioni interpersonali fino a poter diventare un lavoro! A volte credo che il nostro Patrimonio culturale ci spaventi a tal punto, da non sapere come gestire la nostra tradizione, la nostra identità, le nostre eredità. Se vi sembro troppo filosofica, provate a leggere i motivi concreti che stimo legati all’insegnamento dell’arte. Sono solo alcuni, ciascuno ne potrebbe trovare ancora, tanti…almeno altri 10!

1-RIFLETTERE SUL PASSATO COGLIERE MECCANISMI GLOBALI.
Le opere d’arte ci offrono un aspetto variegato o multiforme della storia. Ci introducono ad un’analisi precisa e profonda, a volte molto emotiva a volte molto cinica.

2-INVESTIRE SUI PROPRI TALENTI.
Conoscere linguaggi diversi da quelli convenzionali porta a realizzare associazioni inconsuete, a sperimentare e a investire tempo ed energie su se stessi. Riconoscersi il diritto e trovare il coraggio di dare la propria ‘narrazione degli eventi’.

3- CONOSCERE E APPREZZARE I PATRIMONI DI OGNI CULTURA .
Le meraviglie del mondo sono infinite e sorprendenti. Ammirare e prendere coscienza dei Patrimoni degli altri Stati, grandi o piccoli che siano, ci invita alla tolleranza, all’apertura, alla condivisione. Alla gestione del contrasto.

4- SCOPRIRE EVOLUZIONI TECNICHE E STORIE DI UOMINI.
Le evoluzioni artistiche sono indissolubilmente legate alle evoluzioni scientifiche della società di riferimento! Le opere sono frutto di uomini, dei loro sforzi professionali e delle proprie storie personali.

5- COLTIVARE IMMAGINAZIONE E PERSEVERANZA.
Entrare in contatto con i generi artistici, di tutti i tempi, aiuta a stimolare la propria creatività e insegna che per arrivare ai risultati eccellenti occorrono esercizi, tentativi e dedizione.

6- IMPARARE A FARSI DOMANDE.
La molteplicità dei modi di vedere la realtà ci porta, inesorabilmente, a confrontarci con le nostre idee. Interrogarsi sui motivi di una scelta, anche non nostra, avvia contaminazioni che portano a nuove evoluzioni.

7- RELATIVIZZARE I MONENTI STORICI.
Gli artisti, assecondando mode, teorie e tendenze politiche o sociali, oppure avversandole, partecipano agli avvenimenti culturali contribuendo a formare l’opinione pubblica. L’arte investe la storia di una luce altra, che contribuisce a dare una visione complessiva.

8- UN MODO PER RIFLETTERE SU SE STESSI.
Riflettere sulle versioni degli artisti ci insegna anche qualcosa sulle nostre sensazioni, più o meno evidenti. Anche interrogarsi su quello che ci piace e quello che ci infastidisce vedere, serve a tarare le opinioni personali e ad alimentare sani dubbi intellettuali.

9- ATTIVARE LINK SOCIALI E CULTURALI.
Condividere, ascoltare, guardare modi differenti di interpretazione e di azione consente un’apertura culturale in grado, poi, di ben disporre verso nuove comunità. Entrare in contatto con visioni culturali differenti si può tradurre in relazioni personali con altre collettività, il tutto per un maggiore progresso sociale.

10- GIRARE IL MONDO IN UN BATTER DI CIGLIA.
L’arte ha questa caratteristica inconfondibile: è globale e locale nel medesimo tempo! È quello che racconta un artista, ovvero il mondo atavico che si porta dentro, anche frutto di condizioni e tradizioni del pezzo di mondo da cui arriva e che vuole rappresentare.

Nel prossimo articolo vi racconto i miei 10 buoni motivi per imparare ad amare l’arte.

Arte e Bambini: storia di un’ amicizia possibile. A cura di Leontina Sorrentino.

Che cosa è la didattica dell’arte per bambini? Perché dovremmo occuparcene? quali vantaggi reali potrebbe portare ai nostri figli?

La didattica dell’arte ( http://www.livinglikeamom.com/larte-e-i-bambini-consigli-pratici-e-didattica/ ) è una strategia che mettere in campo accorgimenti, sistemi, modalità per facilitare l’apprendimento dell’arte. Una procedura che organizza azioni, mirate e consequenziali, finalizzate ad un certo tipo di conoscenza. Se facciamo didattica dobbiamo tenere conto, per esempio, del contesto in cui si apprende, della relazione docente-discente, del ruolo attivo del bambino nella sua stessa educazione , della metodologia ludica (termine un po’ abusato) e narrativa.

L’operatore didattico non sviluppa solo un laboratorio (o visita interattiva o altro tipo di percorso), ma struttura fortemente la parte iniziale (identificazione di obiettivi) e finale (verifica raggiungimento obiettivi) della sua proposta, documenta e rielabora il proprio lavoro per ottimizzarlo. Il capostipite di tutto quello che vedete rapidamente evolversi intorno a noi, rispetto alla didattica museale, è Bruno Munari ( http://www.brunomunari.it/index2.htm ), che negli anni ’70, dello scorso secolo, sperimentava il primo laboratorio museale per bambini a Brera.

Perché educare i bambini all’arte ? Perché è importante (http://www.tafterjournal.it/2013/02/04/arte-e-infanzia-limportanza-dellarte-nello-sviluppo-del-bambino/)! Per l’aspetto cognitivo ed emotivo, per la socializzazione, per sviluppare l’autonomia, per attivare connessioni tra le cose e nel tempo, perché l’arte fa parte delle nostre radici e tradizioni, per coltivare interessi, per scoprire se stessi, per capire altri punti di vista, perché la conoscenza di aneddoti e tecniche stimola la creatività, perché è divertente, perché forma un cittadino consapevole, perché ci aiuta a sviluppare senso critico ed estetico. E se tutto questo non bastasse, perché può essere un significativo momento di condivisione familiare. Visitare un museo o partecipare ad un laboratorio didattico, utilizzare alcune tecniche pittoriche o sfogliare il catalogo di una mostra, sono tutte attività che arricchiscono non solo i bambini e non solo nel campo artistico. Arte -Bambini è un binomio fantastico (per dirla alla Rodari). Allora perché parlare di arte per bambini agli adulti? Perché, anche senza volerlo, noi abbiamo il potere di inibire talune esuberanze che manifestano i bambini. L’arte è uno di quegli argomenti che, frequentemente, spaventa e intimidisce. Ho sentito tante persone raccontare il senso di disagio e di inadeguatezza su questi temi. Chiunque interagisca con i bambini ( ma questo è valido anche nelle comunicazione (http://www.comunicascuola.it/ainfo_articolo3.html ) tra adulti) trasmette più rapidamente e più efficacemente le cose che gli piacciono. E’ più facile tramandare una passione che un’avversione. E’ più facile lavorare con ciò che ci fa stare bene, che con quello che ci annoia. Inoltre, sempre prima, chiediamo ai bambini di abbandonare la fase esplorativa e sensoriale per quella cognitiva. Sempre meno spazio viene riservato al momento della conoscenza di sé anche attraverso l’uso di tecniche e attività manuali e manipolative, perché sporcano o creano confusione. Un nostro compito potrebbe essere quello di favorire il contatto con l’arte semplicemente come ponte verso un mondo nuovo, che neanche noi conosciamo tanto bene, accompagnando lo sviluppo ( http://www.iss.it/auti/?lang=1&id=400&tipo=32 istituto Superiore di Sanità) di piccole menti anche con la coscienza estetico-creativa. Si possono immaginare tanti tipi di attività legate all’arte e non occorre essere degli esperti per affrontare questa avventura, ma solo dei buoni compagni di viaggio! Nel bagaglio inserire sole 2 cose: il riconoscimento del valore educativo dell’arte e la voglia di giocare ! (http://www.slideshare.net/imartini/limportanza-del-gioco-nello-sviluppo-del-bambino )
Se sentite di poter fare vostre queste motivazioni siete gli adulti giusti per condividere un cammino che vi avvicini, insieme ai vostri bambini, allo sconosciuto pianeta degli artisti di tutti i tempi.

Che cosa faccio io? Progetto, conduco e sperimento laboratori sull’arte con bambini, a partire dai 3 anni. Nei miei lavori cerco di trattare con l’universo arte a 360 gradi! Mi piace considerare le opere d’arte come un ipertesto: una sorta di pagina internet dove a seconda di dove posizioni il cursore si attivano link differenti. Un dipinto, per esempio, è l’immagine che vediamo, il materiale di cui è composto, l’autore che lo ha eseguito, una storia commerciale, una superficie che si deteriora, un significato nascosto…Un dipinto si può raccontare come fosse una favola. Una statua può emozionare come fosse un film. Un’istallazione può sorprendere come fosse una magia. Un video artistico può divertire come fosse una barzelletta. Una fotografia può incuriosire come fosse un enigma! Insomma è tempo di ribaltare la concezione polverosa che abbiamo dell’arte e riscoprirne la bellezza, l’attualità e l’importanza.
Per avere un’esperienza appagante con attività laboratoriali, fuori o dentro i musei, conta: 1- la qualità del servizio che ci viene offerto, 2- la nostra predisposizione alla scoperta. Sul primo punto non possiamo incidere direttamente, ma sul secondo si. Basta porsi in ascolto.
Ringrazio ‘Il portale dei bambini’ per avermi dato spazio. In questa rubrica condividerò le mie esperienze, pratiche e collaudate, nel campo del binomio fantastico. L’amicizia tra arte e bambini non solo è innata, ma è possibile coltivarla per scoprire inaspettate evoluzioni!

Leontina Sorrentino – www.didatticaartebambini.it