Il Parco Naturale regionale dell’Etna è stato isituito il 17 marzo 1987 per salvaguardare uno dei vulcani europei ancora attivi.
Ha una superficie di oltre 59.000 ettari, interessa 20 comuni della provincia di Catania e si estende per tutto il corpo centrale del complesso vulcanico. Estendendosi fino a 3.323 metri sul livello del mare ha una grande varietà climatica e biologica: dalle zone a minor altidudine con clima tiepido e secco passiamo al clima freddo e umido delle aree montane.

Il vulcano influenza il clima dando qualcosa di molto particolare ovunque si guardi, per averne un esempio pensiamo alla Valle del Bove dove troviamo addirittura una gola stretta e profonda che raggiunge i 1.000 metri di altezza.

Nel parco vivono ancora l’istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora,  il coniglio selvatico, la lepre e, fra gli animali più piccoli, la donnola, il riccio, il ghiro, il quercino e numerose specie pipistrelli. Moltissimi sono gli uccelli:  rapaci diurni comeo lo sparviero, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino e l’aquila reale; tra i notturni il barbagianni, l’assiolo, l’allocco e il gufo comune. Si possono notare anche aironi, anatre ed altri uccelli acquatici presso il lago Gurrida che è l’unica distesa d’acqua dell’area montana etnea. Nelle zone boscose è possibile incontrare la ghiandaia, e una miriade di uccelli canori quali le silvie, le cince, il cuculo, ecc.   Sulle distese laviche, salendo alle quote più alte, è facile osservare la coturnice e il culbianco che vi sorprenderà con i suoi voli rapidi ed irregolari.

Nel sottobosco del parco vivono ramarri e lucertole ma anche diverse specie di serpenti. Da non dimenticare il fantastico, multiforme universo degli insetti e degli altri artropodi: farfalle, grilli, cavallette, cicale, api, ragni ecc. con il loro fondamentale e insostituibile ruolo negli equilibri ecologici.

Dal 2013, l’Etna è un sito naturale del Patrimonio dell’Umanità. Il vulcano siciliano è il quarto sito naturale italiano (dopo le Dolomiti, le Isole Eolie e il Monte San Giorgio) a fregiarsi dello straordinario riconoscimento.