Il Buddhismo
Il VI ed il V secolo avanti Cristo furono importantissimi per la storia umana.
Dalla Cina alla Grecia filosofi e uomini religiosi si impegnarono come mai prima di allora nella ricerca del mistero della vita, dell’uomo , del bene e del male, sul valore dell’esistenza.
L’uomo non si accontenta più solo di ciò che viene tramandato ma cerca risposte più valide: in Cina Confucio, in Grecia Socrate e Platone diffondono nuovi concetti… in India, nella “Regione di mezzo” predicò il Buddha.
Il territorio della Regione di mezzo era costellato di piccoli stati (situati a sud dell’Himalaya fino al Gange e ad est di Delhi fino a Benares) che erano sotto l’egemonia della classe sociale dei guerrieri e dei sacerdoti. Si praticavano riti, sacrifici e credevano in molti Dei.
La ricostruzione della vita del Buddha, il suo nome era Siddhattha Gotama, non è semplice perché si basa su racconti e diverse interpretazioni, i libri che parlano della sua vita sono scritti molti anni dopo la sua morte. A 29 anni , nel 531 a.C., abbandona la sontuosa casa del padre (era figlio di un principe, per studiare alla scuola dei guru per imparare come liberare l’uomo dalla sofferenza e dalla morte. Ad un certo punto del suo percorso spirituale riceve l’illuminazione, a 35 anni inizia a predicare e fonda un ordine monastico con soli 5 discepoli. Muore a 80n anni.

Le quattro verità fondamentali della dottrina buddhista sono:
1. Tutto è sofferenza;
2. Causa della sofferenza è il desiderio;
3. Ci si può liberare della sofferenza togliendo il desiderio;
4. I precetti sono otto e sono il cammino di liberazione. Essi sono:
– La retta conoscenza,
– La retta intenzione,
– Il retto parlare,
– Il retto agire,
– Il retto modo di vivere,
– Il retto controllo delle passioni,
– Il retto pensare,
– Il retto modo di meditare che porta all’illuminazione e al Nirvana cioè alla cancellazione di ogni sofferenza.