Molti bambini sono affascinati da ciò che avviene in cucina. Impasti, profumi, colori e strumenti attirano irresistibilmente la loro voglia di fare e di scoprire. Grande è il loro desiderio di giocare e al tempo stesso di fare ”sul serio”, di imitare la mamma e il papà, di sentirsi fieri e utili.
Quando i nostri bambini ci chiedono di cucinare con loro, a noi adulti spetta un compito difficile, ma meraviglioso: aiutarli, passo dopo passo, a entrare in questo mondo, facendo attenzione che non corrano rischi ma senza spegnere la loro curiosità, assecondando così il loro naturale bisogno di imparare attraverso l’esperienza.
Sarà per loro una straordinaria opportunità per stimolare e affinare i sensi, scoprire e conoscere il cibo, essere testimoni dei cicli naturali (grazie all’uso di ingredienti di stagione), osservare fenomeni chimici e fisici (come la lievitazione), intepretare creativamente un progetto (proponendo varianti alle nostre ricette), sviluppare un rapporto positivo con l’alimentazione e magari, proprio attraverso l’esperienza, diventare un giorno consumatori più attenti e buoni gourmet.
Anche per noi adulti i ”premi” sono molti: questo tempo passato con i nostri bambini ci darà la preziosa opportunità di osservarli e conoscerli meglio, di guidarli nei loro progressi, di capire le loro inclinazioni e i loro limiti.
Potremo inoltre imparare a non correggerli continuamente (pur stando attenti alla loro incolumità) e a lasciarli liberi di provare e sbagliare (per apprendere dai propri errori). Magari sporcheranno un po’, ma a poco a poco capiranno che la pulizia, in cucina, è funzionale alla sicurezza. Tutto ciò aiuterà noi genitori a maturare a nostra volta, conoscendo meglio noi stessi e i nostri figli.
Crescendo, i nostri bambini diventeranno sempre più competenti e si riveleranno anche aiutanti preziosi. Nei tanti momenti di fretta godremo del doppio vantaggio della loro presenza in cucina: stare con loro e sentirci aiutati.