8 Marzo: un po di storia…

La data dell’8 marzo resta misteriosa, forse un poco manipolata, diventata commerciale… ma noi ripercorriamo le date e i fatti che ci permettano una valutazione personale.

ERRORI DI DATE.

La tragedia che commemoriamo l’8 marzo è avvenuta ma in data differente: il rogo della filanda in cui morirono decine di operaie avvenne a New York il 25 marzo 1911.
L’incendio della fabbrica Triangle, procurò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini ). Erano in buona parte donne, immigrate dalla Germania, dall’Italia e dall’Europa dell’est; erano giovani (alcune avevano meno di 15 anni) e lavoravano anche 70 ore a settimana, con turni di 14 ore. Le condizioni di lavoro erano, come per tutti in quei tempi, precarie: poca sicurezza e materiali infiammabili posti in luoghi non sicuri e senza attrezzature per spegnere eventuali incendi.
la Triangle Shirtwaist Company produceva le camicette. Occupava gli ultimi tre piani in un palazzo alto 10 piani. All’ottavo piano, nel pomeriggio del 25 marzo 1911, si propagò un incendio che uccise 146 operai che, nel tentativo di salvarsi si lanciandosi dalle finestre perché le porte erano chiuse e non poterono essere utilizzate per uscire dalla trappola mortale.

CHI ISTITUI’ LA GIORNATA DELLE DONNE?

Il primo “vero” 8 marzo risale al 1914 in Germania quando i socialisti tedeschi promossero una “settimana rossa”( che cominciava l’8 marzo) e decisero di aprirla puntando sul tema del suffragio femminile. Il 9 marzo 1914 si tennero le celebrazioni In Francia.
A san Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (23 febbraio secondo il calendario giuliano in vigore in Russia), le donne scesero in strada per chiedere cibo per i loro figli e il ritorno dei mariti dalle trincee. Fu una manifestazione imponente e nel 1921 questa data divenne la “Giornata internazionale dell’operaia“.
In Italia, nel 1946, fu Rita Montagnana, la moglie di Palmito Togliatti, a introdurre il simbolo delle celebrazioni dell’8 marzo. In quel momento era abbondante e disponibile la fioritura della mimosa che divenne il fiore simbolo della giornata.
«Largo dunque fin da oggi alle donne nei posti di Governo, largo alle donne nell’Assemblea Costituente, largo alle donne nelle Amministrazioni comunali; giusta retribuzione del lavoro femminile; tutte le vie del lavoro e del sapere aperte alle giovani» (Rita Montagnana, 10 febbraio 1945)

Shoah, il genocidio del popolo ebraico.

Shoah (“tempesta devastante”, dalla Bibbia, per es. Isaia 47,11).

Nel periodo che va dal 1939 al 1945 si compie in Europa il genocidio del popolo ebraico. Con l’obiettivo di creare un mondo più “puro e  pulito” i nazisti del Terzo Reich sterminano tra i cinque e i sei milioni di Ebrei, due terzi circa degli Ebrei europei.
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Nel 1933 Hitler sale al potere in Germania e con la pubblicazione del libro Mein Kampf “La mia battaglia” pone le fondamenta di un’ideologia razzista e antisemita.
Alla “soluzione finale” (così i nazisti chiamano lo sterminio) si arriva attraverso un processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca. Le leggi di Norimberga (1935) legittimano il boicottaggio economico e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei. Dalla ‘notte dei cristalli’ (8-9 novembre 1938) quando in tutta la Germania furono date alle fiamme le sinagoghe e i negozi ebraici vengono completamente devastati, il processo di segregazione e repressione viene accelerato fino alla decisione (presa dai vertici nazisti nella Conferenza di Wannsee, gennaio 1942), di chiudere la questione ebraica con lo sterminio sistematico affidato ad Adolf Eichmann che organizza i convogli che da tutta Europa portano gli ebrei verso i campi di sterminio tedeschi.

Lo sterminio parte dalla Germania, ma si espande via via con le conquiste del Terzo Reich, colpendo gli Ebrei dei paesi occupati, cioè di quasi tutta l’Europa.
Gli ebrei da principio vengono ‘ghettizzati’, cioè con la forza concentrati in appositi quartieri delle città (il principale ghetto europeo, per estensione e numero di abitanti, è quello di Varsavia), e in seguito vengono deportati nei campi di concentramento e di sterminio che sono costruiti soprattutto in Europa orientale: Auschwitz, Treblinka, Dachau, Bergen Belsen, Mauthausen.shoah4
Tutto viene pianificato e nei campi arrivano ogni giorno i convogli carichi di persone che vengono selezionate all’arrivo e divise in “quelli che possono lavorare” e quelli sono immediatamente destinati alle camere a gas (vecchi, bambini, ammalati…). I campi sono anche luoghi di torture, di lavori disumani. Ogni giorno avviene la selezione tra chi può continuare a vivere e chi viene condotto al crematoio. Oltre agli Ebrei, sono vittime di tanta atrocità anche gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova e gli oppositori politici.
Nei campi vengono effettuati esperimenti pseudo scientifici.
Il dott. Mengele, medico e membro delle SS, è uno dei più efferati criminali nazisti. I suoi studi di medicina, orientati sulla morfologia razziale, lo portano a diventare nel 1937 assistente di O.Freiherr von Vershuer, specialista di eugenetica. Nel 1939 Mengele è arruolato nelle Waffen-SS e poi destinato (1940-42) all’ufficio per la razza e gli insediamenti umani. Nel 1943 entra nel lager di Auschwitz-Birkenau per approfondire la sperimentazione su centinaia di migliaia di detenuti ebrei e zingari, considerati subumani, in particolare sperimenta sui gemelli, circa tremila bambini e adolescenti vengono torturati sino alla morte.
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Gli ebrei, prima del genocidio, non compiono alcun atto di ostilità nei confronti dei tedeschi, ma vengono comunque presentati come nemici. La pianificazione del genocidio avviene con la Conferenza di Wannsee del 1942, nella quale si programma lo sterminio di 11.000.000 di ebrei. Il movente di tanta crudeltà è il razzismo, l’affermazione della superiorità del popolo tedesco, della ”pura razza ariana”. Gli Ebrei vengono considerati responsabili della debolezza economica della Germania e ostacolo sulla via della realizzazione del magnifico mondo tedesco progettato da Hitler.

Nel 1938, in Italia il regime fascista emana le leggi razziali che escludono gli Ebrei dalle scuole, da molte professioni, dalla vita sociale. Quando i Tedeschi, nel 1943, occupano l’Italia settentrionale, iniziano le deportazioni e lo sterminio con la collaborazione delle autorità della Repubblica sociale italiana.
Uno dei primi episodi è il rastrellamento del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, nel corso del quale vengono catturate oltre 1.000 persone. Il campo di Fossoli, in provincia di Modena, diventa il luogo di transito verso i campi dell’Europa orientale, in cui trovano la morte circa 8.000 Ebrei italiani.