ASCENSIONE

Dopo la sua passione Gesù si mostrò vivo ai suoi Apostoli con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”. Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra”. Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poichè essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perchè state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo” (At 1, 3-11).

ARRESTO DI PIETRO E SUA LIBERAZIONE

In quel tempo il re Erode fece catturare Pietro, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno. Intanto una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. In quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco, gli si presentò un Angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: “Alzati, in fretta!”. E le catene gli caddero dalle mani. E l’Angelo a lui: “Mettiti la cintura e legati i sandali”. E così fece. L’Angelo disse: “Avvolgiti il mantello, e seguimi!”. Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’Angelo: credeva infatti di avere una visione. Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città : la porta si aprì da sè davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’Angelo si dileguò da lui. Pietro allora, rientrato in sè, disse: “Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo Angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei” (At 12, 1-11).

NELL’ORTO DEGLI ULIVI

Dopo queste cose, Gesù uscì e se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi, pregava: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà “. Gli apparve allora un Angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: “Perchè dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione” (Lc 22, 39-46).