Principi etici della donazione

Gli 8 principi etici

  1. Anonimato
    L’identità del donatore e del ricevente sono gestite nel rispetto della privacy dagli operatori del Sistema trasfusionale e dalle associazioni di volontariato.
  2. Libertà di scelta
    La donazione del sangue è una scelta libera e consapevole.
  3. Non-profit
    Il sangue e gli emocomponenti non possono essere fonte di profitto; il valore di una unità di sangue/emocomponente è fissato in base agli oneri sostenuti per la raccolta, la preparazione, la qualificazione e la distribuzione dei prodotti sanguigni.
  4. Gratuità
    La donazione del sangue è gratuita e non può essere remunerata in alcun modo. In Italia la donazione a pagamento è perseguibile per legge in base all’art. 22 della legge 219/2005.
  5. Igiene
    Per ogni donatore, il materiale utilizzato per il prelievo è sterile e monouso.
  6. Sicurezza
    La gratuità, la visita pre-donazione ed i test diagnostici effettuati assicurano la sicurezza dei prodotti trasfusi ai malati e la tutela dello stato di salute dei donatori.
  7. Qualità
    Il rispetto delle buone pratiche e i numerosi controlli sui materiali utilizzati garantiscono la miglior qualità dei prodotti trasfusionali.
  8. Periodicità
    Il sangue di donatori periodici rappresenta una garanzia di affidabilità e sicurezza per il ricevente nonché certezza di approvvigionamenti. Il donatore periodico è controllato dal punto di vista medico, in quanto sottoposto ad accurate visite e attenti controlli sul sangue.

L’ittiosi arlecchino

Ittiosi Arlecchino, casi: meno di 1 su 1.000.000.

E’ una rarissima patologia congenita genetica. E’ caratterizzata da cheratinizzazione della pelle, con la formazione di placche epidermiche simili a squame. La maggior parte dei bimbi affetti da ittiosi arlecchino muore poco dopo la nascita a causa della  grave disregolazione della temperatura, per problemi alimentari, per infezioni eper  disturbi respiratori.

I neonati affetti sono avvolti da una membrana di collodio (membrana translucida, brillante e tesa che assomiglia a uno strato cutaneo aggiuntivo), associata a placche a corazza, distribuite su tutto il corpo, che limitano gravemente il movimento. La membrana di collodio si stacca dopo poche settimane e si trasforma in una eritrodermia (una psoriasi esfogliativa) con desquamazione grave.

Conosciuta anche come cheratosi fetale diffusa, ittiosi diffusa o feto Arlecchino, è la più grave variante dell’ittiosi congenita autosomica recessiva, nota con l’acronimo di ARCI.

Il viso dei neonati presenta: la palpebra inferiore  ruotata verso l’esterno  che si allontana quindi dal bulbo oculare, edema congiuntivale, eclabium e naso ampio. Altri segni clinici spesso correlati sono il cheratoderma palmoplantare, il ritardo della crescita, la bassa statura, le malformazioni delle orecchie e delle dita, le anomalie ungueali e l’alopecia.

 

 

 

 

Definizione di Dislessia

Riteniamo importante iniziare a riferirci alla dislessia come ad una neurodiversità,

ovvero come ad uno sviluppo neurologico atipico, che rappresenta però una manifestazione delle normali variazioni nello sviluppo umano.

Possiamo facilmente asserire che tutti siamo diversi, o neurodiversi.

Questa neurodiversità in alcune culture e società può determinare una disabilità ed in altre no. Quindi, una neurodiversità non determina una disabilità di per sé,ma solo ed esclusivamente all’interno della società in cui si manifesta.

Se ci pensiamo, la dislessia in una cultura orale resterebbe una neurodiversità, ma non rappresenterebbe una difficoltà, né un disturbo, né una disabilità, poiché non si manifesterebbe neanche! In questo senso i Disturbi Specifici di Apprendimento rientrano nelle differenze individuali tipiche della neurodiversità umana, secondo cui ogni individuo si comporta in modo differente dagli altri. Conseguenza più importante di questa considerazione è quella di darci la possibilità di respingere l’idea che le differenze nell’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo siano necessariamente disfunzionali e da correggere, ma piuttosto che, in quanto espressione della neurodiversità dell’individuo, siano da riconoscere e rispettare

 

[tratto da: AID Associazione Italiana Dislessia – www.aiditalia.org]

D S A

DSA = disturbi specifici dell’apprendimento.

Col termine DSA si identificano disturbi del neuro-sviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione.

Questi disturbi dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo.
Non sono causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.

 

DSA si dividono in:

  • DISLESSIA, cioè disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo;
  • DISORTOGRAFIA, cioè disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica;
  • DISGRAFIA, cioè disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura;
  • DISCALCULIA, cioè disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

 

La rondine

La rondine comune (Hirundo rustica)

è un piccolo uccello migratore dell’ordine dei passeriformi presente in Europa, Asia, Africa e nelle Americhe.

La rondine comune non presenta dimorfismo sessuale, significa che è quasi impossibile riconoscere l’esemplare maschio dalla femmina.
E’ un uccello insettivoro, si nutre normalmente di mosche, zanzare ed altri insetti volanti. Anche per la sua utilità per l’uomo di mangiatrice di zanzare durante l’estate, il suo declino sta preoccupando.

Per curiosità, la rondine comune è diventata l’uccello-simbolo dell’Estonia dal 1960, per gli estoni, rappresenta il cielo blu, sinonimo di libertà e di felicità eterna. Secondo le credenze, se qualcuno uccide una rondine diventa cieco.

 

(by Aurelio Nova)