Greenpeace ha fondato la Repubblica Glaciale

ISABEL ALLENDE PRENDE LA CITTADINANZA

SANTIAGO DEL CILE, 26.03.2014 – Greenpeace ha fondato la Repubblica Glaciale, un nuovo Paese esteso su una superficie di 23 mila chilometri quadri di ghiacciai sulle Ande, avvalendosi di un vuoto legale e della mancanza di riconoscimento di questi territori da parte del Cile.

Con questa azione l’organizzazione ambientalista spinge lo Stato cileno a riconoscere i ghiacciai come un bene pubblico, a impegnarsi con una legge per tutelare questo patrimonio naturale da qualunque minaccia. Quando questo accadrà, la Repubblica Glaciale e i suoi cittadini restituiranno i ghiacciai allo stato del Cile.

La scrittrice vivente di lingua spagnola più letta al mondo, Isabel Allende, è appena diventata cittadina onoraria della Repubblica Glaciale.

Autrice di classici della letteratura come “La casa degli spiriti” e “Eva luna”, con libri tradotti in oltre 35 lingue, la scrittrice cilena si unisce agli 81 mila cittadini che già hanno ottenuto il passaporto della Repubblica che difende i ghiacciai.

“Per noi è motivo di vanto che Isabel Allende, si preoccupi della situazione in cui si trovano i nostri ghiacciai. Questo significa che il messaggio della Repubblica Glaciale è riconosciuto da tutti i cileni”, afferma Matías Asún, direttore esecutivo di Greenpeace Cile.

Per ottenere il passaporto virtuale della Repubblica Glaciale basta andare su http://www.republicaglaciar.cl/

Soggiorno studio a Londra: dal 29 giugno al 13 luglio 2014 – 12/17 anni

St Mary’s University college, prestigiosa scuola privata i cui edifici storici offrono un ambiente sicuro e suggestivo.
Abbiamo scelto per i nostri ragazzi e ragazze la St Mary’s University college, un bellissimo e moderno campus situato nella zona residenziale di Twickenham, a sud ovest della capitale Britannica e a soli 20 minuti dal centro. Il quartiere, famoso e conosciuto in tutto il mondo per il suo stadio del Rugby, è tipicamente inglese ed è posizionato lungo le rive del Tamigi. La zona è ricca di centri commerciali, ristoranti, pubs e negozi ed è ben servita dai mezzi di trasporto pubblico.

Il College offre agli studenti 17 classi modernamente attrezzate, ampi spazi verdi che si perdono a vista d’occhio; uno “Sport Centre” di recente costruzione, campi da tennis e teatro.

Il campus include anche lo Strawberry hill Castle, un castello neo-gotico, costruito nel 1747, e ristrutturato recentemente, che fu la casa prestigiosa di Horace Walpole, il figlio del primo ministro britannico Sir Robert Walpole.

IL CORSO
Questa scuola ha adottato un programma che si basa su attività mirate a presentare nuovi elementi linguistici, consolidando allo stesso tempo le conoscenze già esistenti degli studenti. Gli argomenti scelti per ogni progetto sono stati rigorosamente selezionati per garantire agli studenti una stimolazione attiva lungo tutta la durata del corso, approfittando allo stesso tempo di ampie opportunità per utilizzare il linguaggio durante sessioni pratiche.
Ogni lezione è incentrata su un approccio comunicativo che sviluppa le abilità di produzione e ricezione degli studenti. Tutto il materiale didattico è fornito dalla scuola e comprende anche un libro di testo.
Al termine del corso verrà rilasciato l’attestato valido ai fini del credito formativo.

Lezioni e aule

Massimo di 15 studenti.
Ampie aule. molte delle quali con dispositivi audio video.
Aule situate al centro del campus.
Studenti valutati al loro arrivo con un test sia scritto che orale.
Studenti valutati alla fine del loro corso.
Mix internazionale di studenti.
15 ore a settimana (prevalentemente la mattina).
Studenti collocati in classi a seconda del loro livello

PROGRAMMA SPORTIVO E RICREATIVO
Il St Mary’s University College è dotato di numerose infrastrutture sportive, utilizzate per gli allenamenti delle Olimpiadi di Londra 2012! Un ampio centro sportivo al coperto (pallacanestro/badminton/hockey al coperto/ calcio a 5); campi da tennis al coperto; vasti campi per praticare sport all’aperto, tra cui un campo di calcio e hockey. A disposizione dei ragazzi anche: sala comune con biliardo, sala cinema (DVD), coffe bar, sala computer con connessione internet wireless gratuita, teatro. Ogni due settimane, sono incluse almeno due escursioni di una giornata intera e due escursioni di mezza giornata, ingressi compresi, ove previsti. Le escursioni includono una visita guidata di Londra e ingresso ai musei londinesi, nonché una serata disco a bordo di un battello sul Tamigi. Vi sono inoltre viaggi facoltativi verso le città principali, parchi tematici e luoghi d’interesse. Naturalmente Londra sarà la meta più frequente delle nostre uscite pomeridiane e serali.

SPORT
St Mary’s University College puó fornire i seguenti servizi:

Ampie palestre interne (basketball/badminton/hockey all’interno/calcetto).
Campi da tennis interni.
Sala “Student union”/ teatro (balli/karaoke).
Stanze da gioco con un tavolo da biliardo (a pagamento).
Vasti campi per sport all’aperto, inclusi football e hockey.

Altre attivitá
Art Café (pittura su magliette, pittura su vetro etc.), Internet Café, corse con macchinette telecomandate, quiz, discoteche a tema, talent shows, karaoke, caccia al tesoro, teatro, serata film, serata DVD/Video, giochi da tavola e giochi X-Box.

RISTORAZIONE

Un largo salone da pranzo.
Cibo fresco, fornito da agricoltori e fornitori locali.
Scelta di piatti principali (carne o pesce e vegetariano).
Insalata, verdure cotte, acqua e bevande analcoliche, scelta di dessert.
Un sistema a rotazione con due turni per ogni pasto.
Differenti postazioni per le varie tipologie di cibo.
Verranno forniti pasti al sacco per le escursioni.
Verrá offerto il cibo nei giorni di arrivo e partenza.

TIPO DI ALLOGGIO
• Fino a 7 blocchi residenziali disponibili.
• Bagni privati disponibili in camera.
• Entrata esclusivamente con il codice di sicurezza.
• Blocchi divisi per sesso o, dove ci sono stanze private, in piani separati.

Stanze
• Letti singoli (alcuni hanno i letti a castello).
• Tappeti.
• Armadio o area apposita per appendere i propri vestiti.
• Aree sicure chiudibili a chiave.
• Nessuna serratura sulla porta.
Personale e sistemazione
• Tutti i blocchi degli alloggi hanno un “House Parent” che vive nell’alloggio stesso.
• Gli studenti vengono sistemati nelle stanze al loro arrivo.

Ulteriori informazioni
• Cauzione di £60 o €80 all’arrivo.
• Il termine delle attività serali é alle 22.30 e le luci vengono spente alle 23.00.
• Gli asciugamani non vengono forniti dalla scuola.
• La biancheria da letto viene fornita dalla scuola.

Orari dei pasti

Colazione: 08.00 – 08.45 (un’ora più tardi la domenica)
Pranzo: 12.30 – 13.15
Cena: 18.00 – 18.45

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

15 giorni € 1900,00*

Spese pratica e assicurazione medico bagaglio € 90,00
Volo A/R Milano – Londra € 250,00**

* Quotazione calcolata in base al cambio 1 € = 0,8348 £ e soggetta a variazioni dovute al cambio valutario.
** Quotazione soggetta a variazioni dovute a adeguamenti delle tariffe aeree e tasse aeroportuali.

La quota comprende:
Trasferimenti aeroportuali con bus privato, sistemazione in college con trattamento di pensione completa, test d’ingresso e attestato di fine corso valido ai fini del credito formativo, 20 lezioni (di 45 minuti ciascuna) d’inglese per settimana con insegnanti madrelingua, uso del materiale didattico e attrezzature disponibili presso il centro, programma di escursioni e attività ricreative/sportive pomeridiane e serali, ingressi compresi, assistenza da parte del Group Leader italiano (minimo 10 iscritti) e dello Staff locale durante tutte le attività, Polizza Assicurativa Internazionale medico bagaglio (scarica la descrizione della polizza).

La quota non comprende:
Volo A/R Milano-Londra, escursioni e visite extra, tutto quanto non espressamente indicato.
Polizza Annullamento Viaggio Globy Giallo (scarica la descrizione della polizza).

 

Per maggiori informazioni… clicca qui!

Camp Estivo Toscana 2014: dall’8 al 21 giugno 2014 – Castagneto Carducci (LI)

Lo splendido scenario della campagna toscana sarà la cornice di un’indimenticabile vacanza all’insegna dello sport, dell’allegria e dell’amicizia.
“La Bussola on tho road” organizza quest’anno un camp estivo al Campastrello Sport, splendida struttura immersa nel verde della campagna toscana e circondata da un parco privato di cinque ettari.
Il ricco programma di attività permetterà ai partecipanti di trascorrere un soggiorno all’insegna del divertimento, dello sport e soprattutto sarà tanta la voglia di conoscersi e di stare insieme.
Il Campastrello Sport offre ampi spazi sicuri e particolarmente adatti ai ragazzi. Il punto forte della struttura è la disponibilità di impianti sportivi, tutti dotati di illuminazione: 2 campi da tennis, campi da pallavolo, calcetto, golf (pith and putt) e percorsi jogging.
E’ inoltre disponibile una bellissima piscina (25 x 12 metri) con diverse corsie per allenamento e idromassaggio euna vasca per bambini.
I vostri figli potranno imparare l’inglese in modo divertente e diverso dal solito, grazie ad attività svolte da un’animatrice madrelingua.
La sistemazione è prevista in confortevoli camere da 4 posti letto, tutte con aria condizionata e con 2 bagni privati forniti di phon a parete.

Visitate il sito
www.campastrellosport.it

ATTIVITA’ PROPOSTE

KARATE
(corso svolto da Alessio Miano – vice campione del mondo
juniores e universitari Kata squadre)

CORSO DI CALCIO
BASKET
TENNIS (attività a pagamento)

Pallavolo
Equitazione (attività a pagamento)

Nuoto nella piscina
(oltre agli educatori sarà sempre presente un bagnino)

Animazione serale

Laboratori creativi

Laboratorio “Cuochi senza fuochi”

Visite presso fattorie, frantoi o frutteti

Attività svolte da un’animatrice madrelingua inglese
(canzoni, giochi interattivi, giochi di ruolo…)

Tutte le attività saranno svolte in piccoli gruppi e differenziate in base
all’età dei partecipanti.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE

Una settimana
660 EURO (7 giorni/6 notti)

Due settimane
1320 EURO (14 giorni/13 notti – una notte gratuita)

Attenzione: sconto di 60 euro a settimana per le iscrizioni effettuate entro il 20 aprile

PROMOZIONI
Sconto fratello: € 30 a settimana.

La quota comprende:
– Pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno.
– Assicurazione RC e medico bagaglio.
– Assicurazione annullamento viaggio di 500 euro (clicca qui per vedere le condizioni della polizza).
– Assistenza 24 ore.
– Animazione.
– Le attività in elenco (escluse quelle a pagamento).
– Due escursioni settimanali.
– Materiale ludico/didattico.

La quota non comprende:
– trasferimenti per e dal “Campastrello Sport”;
– tutto quanto non espressamente indicato in “La quota comprende”.

TRASPORTO
Il trasporto in pullman (con partenza da Milano) verrà organizzato con un minimo di 15/20 adesioni.
Il costo, in base al numero di richieste, sarà comunicato prima della partenza.

Possibilità di partecipare a una o due settimane:

1° periodo: dal 8 al 14 giugno 2014

2° periodo: dal 15 al 21 giugno 2014

Per saperne do più… clicca qui!

Giornata internazionale delle foreste: maggiore attenzione a cosa arriva in Italia!

Roma, 21.03.2014 – Ogni 2 secondi un’area di foresta grande quanto un campo da calcio viene distrutta nel mondo. Nelle aree tropicali la deforestazione avviene per produrre legno, olio di palma, polpa di cellulosa, carne, pelle o soia. Materie prime o prodotti finiti che arrivano sul mercato italiano facendo diventare il nostro Paese complice della distruzione delle foreste.

Le foreste ospitano circa due terzi della biodiversità terrestre e si stima che da esse dipenda la sopravvivenza di più di un miliardo e mezzo di persone. Immagazzinano quasi 300 miliardi di tonnellate di carbonio, una cifra 40 volte superiore alle emissioni di gas serra prodotte dai combustibili fossili; per questo la deforestazione inquina quanto tutti i mezzi di trasporto messi insieme al mondo.

In Italia le importazioni di materie prime come olio di palma, legno o polpa di cellulosa o dei prodotti derivati sono collegate alla distruzione delle foreste in Paesi come il Brasile, la Repubblica Democratica del Congo o l’Indonesia, facendo diventare l’Italia complice della perdita di biodiversità, dei conflitti sociali e del cambiamento climatico.

Greenpeace chiede a governi e aziende di impegnarsi con politiche a Deforestazione Zero. Questo mese abbiamo denunciato che – nonostante sia entrato in vigore da oltre un anno – il nostro Paese non applica ancora il Regolamento Europeo del Legno, che serve proprio ad evitare che i prodotti in legno e derivati provenienti dal taglio illegale possano entrare nei porti europei senza alcun tipo di controllo.

Proteggendo le foreste riusciremo a mantenere gli ecosistemi vivi e sani e potremo continuare a godere di aria pulita, acqua potabile e suolo fertile.

GREENPEACE: TEMPESTA DI TWEET SU RENZI PER CHIEDERE LA #SVOLTABUONA SUL CLIMA

Roma, 20.03.2014 – I Capi di Stato e di Governo sono riuniti oggi e domani a Bruxelles per discutere, nel Consiglio Europeo, gli obiettivi da adottare entro il 2030 in materia di clima ed energia. In questi giorni verranno prese decisioni che influenzeranno il futuro, non solo energetico, di tutte le prossime generazioni.

Per questo ieri Greenpeace, con l’appoggio di circa 12 mila persone nell’arco delle 24 ore, ha chiesto tramite Twitter a Matteo Renzi, che rappresenta oggi l’Italia a Bruxelles, di impegnarsi per tre obiettivi ambiziosi e vincolanti al 2030: taglio del 55% delle emissioni di CO2, 45% di quota di energia da fonti rinnovabili e aumento del 40% dell’efficienza energetica. Le richieste dell’associazione hanno così riempito il social network più amato dal Presidente del Consiglio, portando il tema del cambiamento climatico all’attenzione di un’ampia platea.

Alla vigilia del summit di Bruxelles, inoltre, Greenpeace è entrata in azione presso la centrale a carbone di Novaky, in Slovacchia, un impianto della Slovenske Elektrarne, società controllata da Enel. Sulla centrale, le cui emissioni sono causa (secondo uno studio dell’Università di Stoccarda) di circa 300 morti premature l’anno, Greenpeace ha proiettato diverse scritte di protesta tra cui “Renzi #cambiaverso”, per sollecitare il neo premier – alla vigilia della nomina dei nuovi vertici di Enel – a imprimere alla multinazionale italiana un corso nuovo, per rottamare le fonti fossili e investire sulle rinnovabili.

«La rivoluzione energetica da noi promossa – dichiara Luca Iacoboni, Responsabile della Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia – permetterebbe la creazione di 20 mila posti di lavoro diretti al 2020, poco meno del numero totale dei lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani FIAT (circa 24 mila). Inoltre, si potrebbero risparmiare, da qui al 2050, 380 miliardi di euro, in media 9,8 all’anno, tre volte la cifra prevista dal Governo Renzi per finanziare il piano scuole».

Con il semestre italiano di presidenza UE che inizierà a luglio, il ruolo dell’Italia nella definizione degli obiettivi al 2030 in tema di clima ed energia sarà fondamentale. «Vogliamo che Renzi passi dalle slide ai fatti, e il Consiglio UE di oggi e domani – continua Iacoboni – è l’occasione per farlo. Solo con una posizione forte in favore di rinnovabili ed efficienza energetica l’UE potrà presentarsi al prossimo summit sul clima chiedendo alle altre grandi potenze di impegnarsi contro i cambiamenti climatici».

La vita di Leonardo. A cura di Luigi Chiesa.

LeonardoLeonardo nacque il 15 aprile 1452 a Vinci, vicino a Firenze.
Suo padre, Piero di Antonio, era un notaio e si preoccupò di dargli un’ottima istruzione, anche musicale.
A Vinci visse fino al 1469 e, spirito libero ed indagatore, si fece coinvolgere in tutte le esperienze che la natura
di quella parte di Toscana gli proponeva. Il padre si rese conto delle qualità del figlio e della sua predisposizione per le arti figurative, la pittura soprattutto.
Per questo fece in modo che Leonardo fosse preso a bottega dal pittore e scultore più famoso di Firenze, Andrea del Verrocchio. Cosicché, a diciassette anni, si trovò ad imparare di pittura e scultura presso la bottega più rinomata della città. Si fece onore, perché già nel 1472 potè iscriversi alla corporazione dei pittori fiorentini.

In bravura superò anche il suo maestro perché in una tavola, il “Battesimo di Cristo” disegnò un angelo con tale maestria che lasciò stupefatto il Verrocchio che gli propose di aprirsi una bottega tutta sua.
Correva l’anno 1478. Da lì a poco, Leonardo avrebbe veramente raggiunto una maestria tale da potersi “mettere in proprio”. Molte furono le sue opere giovanili, alcune sono state lasciate incompiute: aveva il malvezzo, cercando la perfezione per ogni suo lavoro, di non finire le commissioni che gli davano.

Inoltre, attento ai molti stimoli intellettuali, assecondava la curiosità che ognuno gli accendeva.
Queste sue caratteristiche gli impedivano la costanza nell’eseguire e portare a termine i lavori che si assumeva.
Nel 1482, sentì l’esigenza di farsi conoscere anche fuori dai confini della Toscana.
Anche su sollecitazione di Lorenzo de’Medici, Signore di Firenze, si propose a Ludovico il Moro, duca di Milano, al quale si presentò come persona dalle molteplici capacità.
Infatti, elencò, in una lettera al duca, ben 36 attività in cui poteva essere proficuamente impiegato.
Restò a Milano circa venti anni.
Si occupò di campagne militari, di armi ed armigeri; realizzò macchine belliche e fortificazioni; si interessò di regolazione delle acque, di problemi urbanistici; progettò anche numerosi apparati per feste e celebrazioni.
Naturalmente non trascurò la pittura; sono di questo periodo la Vergine delle rocce, la Dama con l’ermellino, il Ritratto di musico. Ma l’opera di importanza capitale per la storia della pittura fu L’Ultima Cena, affrescata nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. Iniziò questo lavoro nel 1495 e lo terminò nel 1497; anche in questo caso l’opera rischiò di diventare una tra quelle non finite. Furono le pressanti ingiunzioni dei suoi committenti ad indurlo a terminare quello che si rivelerà un capolavoro.
Lasciò clamorosamente incompiuta la statua equestre, commissionata da Ludovico il Moro, che raffigurava il padre Francesco Sforza.
Nel dicembre 1499, all’arrivo dell’esercito francese che cacciò gli Sforza da Milano, Leonardo tornò a Firenze e nel 1503 ricevette la commissione di un grande affresco che raffigurasse una famosa battaglia avvenuta ad Anghiari. Sperimentò una tecnica innovativa che non diede i risultati previsti, tanto che il disegno si squagliò ai suoi occhi, non ancora ultimato.

Nel 1517 decise di andare in Francia,invitato dal sovrano Francesco I. Si portò al seguito un disegno, “La Gioconda”, cui teneva particolarmente e che aveva iniziato anni prima.
Terminò il ritratto nel castello di Cloux, la sua nuova dimora, presso Amboise, residenza – allora – del re di Francia.

Il due maggio 1519 Leonardo muore e la leggenda vuole che sia spirato tra le braccia del suo amico re.

…UOMO del RINASCIMENTO

Leonardo1-150x150Leonardo da Vinci fu uno tra i maggiori esponenti del Rinascimento italiano, anni magici per la nostra cultura tra il 1400 ed il 1500. Questo periodo storico è stato così denominato perché, appunto, ha visto la rinascita della cultura romana antica, ma anche perché si è affermato un nuovo modo di studiare il mondo, la natura ed anche l’uomo.
Leonardo va annoverato tra i sommi artisti dell’epoca, con Tiziano, Bramante, Raffaello, Michelangelo… : un breve elenco per ricordare i più conosciuti.
Egli li sopravanzò per la sua propensione a spaziare in tutte le discipline dello scibile, con competenza e capacità innovativa, allargando le conoscenze precedenti.
E lui, “omo sanza lettere”, seguì il suo personale metodo conoscitivo che anteponeva l’esperienza alla teoria, sempre disposto ad approfondire nuovi orizzonti scientifici.
Furono proprio questo modo nuovo di indagare e lo spirito innovativo del conoscere che caratterizzarono la cultura degli anni del Rinascimento.
Gli interessi e gli studi di Leonardo, dunque, non si limitarono alla pittura, nella quale eccelse da subito, ma si estesero in modo sorprendente. Cosicché possiamo dire che ha lasciato un patrimonio inestimabile di opere:
pitture, disegni, studi, schizzi e circa seimila pagine di appunti che riguardano
“discipline scientifiche” quali:

  • anatomia
  • astronomia
  • botanica
  • fisiologia
  • geografia
  • geologia
  • geometria
  • idraulica
  • matematica
  • ottica
  • statica
  • zoologia

E ci si può anche fermare qui, concludendo che Leonardo fu “un uomo universale che si inoltrò, in solitudine, agli estremi confini della mente, dell’arte e della scienza”.

( Bottega-Questo termine indica la “bottega d’arte” fiorentina, qui un giovane predisposto riceveva la formazione di artista. Infatti imparava a disegnare, dipingere, scolpire,incidere ed a lavorare l’oro. Era anche un vero luogo di lavoro, oltre che di apprendistato).

Leonardo, conosciamolo meglio! A cura di Luigi Chiesa.

Leonardo era vegetariano, ambientalista e animalista.

leonardo ambientalista2Lo storico Giorgio Vasari, nelle sue “Vite “ (1550) racconta di come Leonardo “passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva, il prezo che ne era chiesto li lasciava in aria a volo, restituendogli la perduta libertà.”
Liberando gli uccelli appena comprati al mercato, Leonardo non si è concesso semplicemente il lusso di un gesto stravagante.
Egli stesso nei suoi Appunti scrive: “Fin dalla giovinezza ho rinunciato all’uso della carne, e verrà un giorno in cui uomini come me considereranno l’omicidio di un animale alla stregua dell’omicidio di un essere umano.

Già dalle sue abitudini alimentari si rivela come un amante della natura, un uomo che ha fatto del rispetto del genere animale una regola di vita.

Un’altra sua frase che non richiede commento, tanto è di facile comprensione è questa:”Chi taglia una pianta quella si vendica con la sua ruina.

E che dire della prossima? “Chi scalza il muro quello gli cade addosso.”

LEONARDO CONSIDERA LA TERRA COME UN GRANDE VIVENTE. E’ convinto che la Terra abbia una coscienza vitalistica e che sia, essenzialmente un grande vivente.
Come intendere diversamente questo suo argomentare?
“… adunque potremo dire la Terra avere anima vegetativa, e che la sua carne sia la terra, li sua ossa sieno li ordini delle col legazioni de’ sassi, di che si compongono le montagne, il suo tenerume sono li tufi, il suo sangue sono le vene delle acque;il lago del sangue che sta intorno al core, è il mare oceano, il suo alitare e ‘l crescere e discrescere del sangue per li polsi, e così nella terra è il flusso ed il riflusso del mare, e il caldo dell’anima del mondo è il fuoco, ch’è infuso per la terra, e la residenza dell’anima vegetativa sono li fochi, che per diversi lochi della terra spirano in bagni e in miniere di solfi e in vulcani.

leonardo ambientalistaLeonardo intende la Terra come un immane sistema geologico ed ideologico, in cui roccia ed acqua costituiscono gli elementi cardinali che vanno avvicinati per comprendere i segreti della natura.

Un grande scienziato contemporaneo, James Lovelock, sostiene che le dieci milioni di specie viventi sulla Terra, interagiscono tra loro come se si trovassero in una grande rete, con reciproci impulsi.
L’idea principe di questo studioso è di considerare il pianeta Terra un unico organismo vivente, in cui tutti gli organismi coesistono ed interagiscono come cellule, dando il loro contributo per mantenere un costante equilibrio.    James Lovelock, a questo organismo vivente ha dato il nome di “Gaia”.

…E A SUO PARERE ANCHE LE ROCCE SONO VIVE!  Leonardo sostiene che anche nelle rocce c’è una virtù spirituale, una potenza invisibile che agisce nei corpi inanimati, rendendoli simili a quelli viventi.
Ebbene chi ci capisce più di me dice che Einstein, un famosissimo scienziato, nel 1905, ha scientificamente dimostrato l’intuizione di Leonardo.

LEONARDO PARKINSONIANO

Qui il famoso autoritratto che Leonardo eseguì quando aveva 63 anni adoperando addirittura tre specchi, conservato nella Biblioteca Reale a Torino.

Nell’anno 1517 il cardinale Luigi d’Aragona visitò a Cloux presso Amboise Leonardo da Vinci.

Il cardinale ci lasciò una descrizione del geniale pittore visibilmente ostacolato nel movimento e dall’aspetto precocemente invecchiato, pur tuttavia ancora del tutto in grado di sostenere colloqui intellettuali con i suoi visitatori. La mimica facciale rigida riscontrabile nell’autoritratto e la descrizione che il cardinale ci ha lasciato, inducono a pensare che Leonardo fosse affetto da malattia di Parkinson, “ante litteram”.

Sorprendente Leonardo! Anche nelle malattie ha voluto distinguersi!

Leonardo ingegnere militare. A cura di luigi Chiesa.

leonardo carro

Carro armato

Benché Leonardo consideri la guerra “pazzia bestialissima”, dedica parte cospicua dei suoi studi alla ideazione ed alla realizzazione di armi e macchine belliche.
Trentenne, comincia a dedicarsi con passione alla progettazione di macchine da guerra innovative, fortificazioni e sistemi difensivi, nuove armi e macchine da assedio.
Non sembri strano che un pacifista vegetariano, amante degli animali, come lui si dedichi a perfezionare anche “l’arte della guerra”.
In quel periodo, la merce più richiesta dal mercato è quella delle armi e delle strutture di difesa e offesa, al cui vertice stanno le torri semoventi d’attacco alle mura dei forti e delle città assediate, le bombarde ed i cannoni.
La contraddizione è, quindi, più apparente che reale, se si tiene presente che Leonardo trascorre la vita al servizio di alcuni dei maggiori signori dell’epoca e che per molti di essi la guerra, effettivamente combattuta o soltanto preventivata, costituisce un elemento imprescindibile nella gestione del potere.

Carro falciante

Carro falciante

Non è quindi un caso se, nella celebre lettera (1482) di presentazione in cui offre i suoi servigi a Ludovico il Moro, l’artista mette in evidenza soprattutto le proprie doti di ingegnere militare e di progettista di armi.
Sulla scia della rivoluzionaria creazione delle armi da fuoco, egli riesce a perfezionare armi terrestri e navali: le competenze di cui si avvale gli permettono di aumentare il volume di fuoco e la velocità di caricamento e sparo delle bombarde, di creare nuovi proiettili ogivali, granate scoppianti,cannoni, spingarde.

Nel suo “book” non mancano macchine d’assedio, catapulte e simili.
Inoltre in Leonardo la fantasia esercita un ruolo notevole, come attestano i bellissimi ed immaginosi disegni per mazze e punte di lancia, nonché il progetto di balestra multipla per tiro in rapida successione.
Al di sotto dell’elemento fantastico emerge lo sforzo di perfezionare tecnicamente e di migliorare l’efficienza degli strumenti bellici già esistenti, sia tradizionali (armi bianche) che da fuoco.

IL CARRO ARMATO

Leonardo perfeziona l’idea della ” testuggine” elaborata dagli antichi Romani.
Infatti idea una macchina da guerra di forma circolare, con movimento autonomo delle ruote prodotto dal lavoro di uomini ed animali alloggiati all’interno.
Inoltre prevede di collocare una serie di cannoni tutti intorno alla circonferenza del carro armato.

IL CARRO FALCIANTE

Il carro falciante, lanciato contro i nemici, seminava panico e distruzione. Questo mezzo militare era trainato da cavalli. Le falci taglienti erano messe in moto dalle ruote, attraverso un sistema di ingranaggi. Leonardo propose, su questa base, innovazioni: il carro coperto e il carro a testuggine con torretta interna di avvistamento ed armato di cannoni.

Balestra gigante

Balestra gigante

LA BALESTRA GIGANTE

Non sempre le invenzioni di Leonardo avevano successo. E’ il caso della
balestra gigante, un’arma mastodontica ma decisamente poco funzionale per le operazioni militari.
Fu ideata come arma campale trasportabile, destinata probabilmente all’abbattimento di strutture murarie difensive mediante il lancio di pesanti palle di pietra.

IL SOTTOMARINO

“Uno naviglio che muovesi come affondato sotto il livello delle acque tale che,
gittandosi sotto pancia contro i natanti, puote facilmente squarciare il fasciame d’ogni galera o brigantino e affondarli.”
Si rende conto di quale terribile arma stia progettando e decide di non renderla conosciuta: … che di un numero immenso di annegati sarebbe causa quello facile speronare di navigli d’ogni stazza e possanza.”

Queste considerazioni di carattere umanitario non gli impedirono di continuare nella sua progettazione di strumenti da guerra.

Leonardo inventore. A cura di Luigi Chiesa.

Leonardo derivò le sue invenzioni dai suoi studi e generalmente si trattava di “macchine”, di cui non è dato sapere se il funzionamento fu verificato per ognuna..
Ma quando ci si attivò per ricostruirle, ci si rese conto che nella maggior parte dei casi potevano essere messe in azione.
Le macchine cui Leonardo si applicò erano finalizzate ad un utilizzo civile(inteso in senso lato), militare o puramente speculativo.leonardo inventore

Macchine finalizzate ad un utilizzo civile

In tutta l’opera di Leonardo,ideatore, disegnatore e costruttore di macchine, è evidente lo sforzo tendente a ridurre il lavoro dell’uomo, a sfruttare le fonti di energia di cui era in possesso, ad ottenere dai suoi meccanismi la maggior precisione di movimenti ed il maggior rendimento. Il suo grande sogno fu: “ far strumenti dove essa forza generar si potessi, perché con essa infiniti mondi si moverebbero”.
Questo fu il suo intendimento principe rispetto alla meccanica applicata, alla quale si dedicò in modo tale che sopravanzò i predecessori ed i contemporanei. Non tanto per le sue invenzioni, ma soprattutto per l’approccio all’analisi della macchina che viene compresa nella sua particolarità e nella sua precipua funzionalità.
Egli si sofferma nei particolari dei congegni senza dimenticare la visione d’insieme, affidandosi alla potenza espressiva del disegno. Alcune pagine dei suoi codici si direbbero fogli di officina che egli passava ai suoi artigiani, incaricati della costruzione dei meccanismi che egli progettava.
Con Leonardo, la rappresentazione grafica della macchina assume una fisionomia che prelude ai procedimenti moderni del disegno di macchine.
Inoltre riesce ad imprimere al progetto ed al disegno una tale unicità, da renderlo il precursore della meccanica tecnica. Queste sono le qualità e le peculiarità che individuano Leonardo, come “ingegnere meccanico”.
Tutte le sue macchine ne portano testimonianza.
Di seguito, con discutibile ma dichiarata discrezionalità, ne vengono presentate alcune. I problemi della locomozione hanno particolarmente attratto l’attenzione di Leonardo, egli ha studiato macchine di terra, di mare, di cielo e le ha applicate a contesti di pace e di guerra.

leonardo biciLa bicicletta
Due ruote, un asse in legno, un manubrio ed una catena che collega i pedali alla ruota posteriore: è solo uno schizzo, ma la figura (trovata nel Codice Atlantico) rinvia inequivocabilmente alla bicicletta.
Ma, ahimè, lo stile non sembra quello solito di Leonardo. Chi può aver disegnato questa incredibile prima bicicletta? Potrebbe essere stato un allievo, su indicazione del Maestro; potrebbe addirittura essere un falso, visto che risulta troppo “moderna”.
Infatti anticiperebbe di alcuni secoli l’invenzione della bicicletta, nata ufficialmente intorno al 1880.

leonardo automotoreIl carro automotore

E qui siamo ad un argomento quanto mai coinvolgente per Leonardo:
sviluppare ed accumulare sullo stesso veicolo l’energia necessaria al moto. Di questo antico progenitore delle moderne automobili ne è stato realizzato il disegno, nei minimi particolari, ma molto probabilmente non si giunse alla sua realizzazione.
Non poteva giovarsi di fonti di energia che non fossero quella dell’acqua, quella del vento, quella immagazzinata da molle,quella muscolare. Egli sfruttò con ingegnosità inusuale queste limitate fonti di energia, ma per quanto riguarda l’utilizzo del vapore come forza motrice, si “limitò” ad intuirne le potenzialità. Infatti realizzò due
apparecchi per “ misurare quanto cresca l’acqua convertendosi in aria”.
Quest’idea di carro semovente a quattro ruote e timone,azionato da un dispositivo a molle, è un progetto giovanile vinciano,databile intorno al 1478.
Si trattava di un apparato teatrale per movimentazioni sceniche; il progetto presenta due punti di interesse: l’utilizzo di un motore a molle e l’adozione di un sistema di trasmissione assimilabile al moderno differenziale, usato per le auto.

leonardo barcaLa barca a pale

Ai tempi di Leonardo, le vie di comunicazione migliori erano quelle su acqua.
Firenze e Milano erano penalizzate dalla mancanza di un collegamento diretto con il mare ed erano alla costante ricerca di una soluzione.
Leonardo era in prima fila in questo campo, con progetti di ingegneria idraulica e disegni di imbarcazioni utili agli scopi sia civili che militari.
In questa pagina si raffigura una barca a pale che sfruttava il meccanismo di propulsione dei pedali.
Questa modalità di risoluzione del problema del movimento, rendeva inutile l’azione dei tradizionali remi.

 

leonardo voloIl volo

Fin da giovane Leonardo ha la passione per quello che agli uomini sembrerebbe impedito e del quale egli vuole invece conoscere i segreti: il volo.
Gli innumerevoli appostamenti per seguire la vita e le evoluzioni degli uccelli sono stati l’inizio di un lungo ed importante studio sul volo, il presupposto per arrivare a progettare le sue favolose macchine volanti.

leonardo vite aereaLa vite aerea

Pensata tra il 1483 ed il 1486, durante il primo soggiorno a Milano, la vite aerea appartiene alla prima serie delle macchine progettate da Leonardo per il volo meccanico.
La struttura a vite avrebbe dovuto, secondo il pensiero del grande inventore, una volta azionata molto velocemente “avvitarsi” in aria ed alzarsi in volo. Il progetto è rimasto, però, un sogno non realizzato e viene comunemente indicato come “l’elicottero di Leonardo”.

leonardo girarrostoIl girarrosto
E’ un meccanismo di grande interesse soprattutto per l’uso dell’aria calda come fonte di energia. Infatti l’aria sale mettendo in moto un’elica che a sua volta aziona una puleggia che fa girare lo spiedo.
Il tutto è completamente automatico, compresa la velocità del movimento rotatorio dello spiedo che è regolata in base alla quantità di fuoco.

Il robot

Intorno al 1495, Leonardo progettò e fece costruire il primo robot umanoide della Civiltà Occidentale.
Esso costituiva lo sviluppo dei suoi precedenti studi di anatomia e cinetica; presentava l’aspetto di un cavaliere italo-tedesco, si alzava, agitava le mani e girava la testa grazie ad un collo flessibile.
Poteva inoltre aprire e chiudere la mascella.

Leonardo scienziato. A cura di Luigi Chiesa.

Possiamo considerare Leonardo come un precursore degli scienziati moderni.  Infatti egli, unendo la pratica alla teoria, anticipò il loro metodo di indagine. Si interessò soprattutto di queste “discipline”:

  • anatomia
  • astrologia
  • botanica
  • fisiologia
  • geografia
  • idraulica
  • geologia
  • matematica
  • ottica
  • statica
  • zoologia .

leonardo scienziato

I CODICI

Per capire Leonardo scienziato ed inventore, dobbiamo fare riferimento ai Codici.
Con questo termine si indicano i suoi manoscritti che furono ereditati dal suo discepolo più fidato:
Francesco Melzi.  Ma andarono dispersi.

Solamente grazie all’impegno di Pompeo Leoni, scultore che ben conosceva il genio dell’artista
toscano, dalla seconda metà del ‘500, fu iniziata la ricerca metodica degli scritti del Maestro.

I Codici sono da ritenersi uno sguardo straordinario dentro Leonardo, nella sua mente, nella sua vita e nelle sue emozioni.

Evidente e giustificata è, quindi, la grande importanza che viene riconosciuta a questi scritti.

 

ANATOMIA  E  FISIOLOGIA

Leonardo era convinto che, per un artista, lo studio dell’anatomia doveva essere assolutamente necessario per rappresentare come si doveva la figura umana. Egli può essere considerato il fondatore dell’anatomia descrittiva moderna e le innovazioni da lui avanzate consistono:

  • nel corredare le figure di didascalie descrittive ed esplicative;
  • nel disegnare una stessa parte da diversi punti di vista per avere un’immagine tridimensionale completa;
  • nell’utilizzo delle sezioni per analizzare l’interno degli organi.

Leonardo studia l’anatomia per conoscere la struttura degli organi, ma il suo fine ultimo è arrivare a comprendere le funzioni delle varie parti del corpo.

 I suoi studi di fisiologia riguardarono: leonado anatomia

      l’apparato muscolare

      il cuore

      l’apparato respiratorio

      l’apparato riproduttivo

      l’apparato digerente

 leonardo scheletro

GEOGRAFIA

Leonardo studia soprattutto città, montagne e corsi d’acqua della Lombardia e della Toscana.
In Lombardia esplora le zone circostanti il lago di Como; suggerisce degli itinerari nelle Prealpi bresciane e bergamasche.
In Toscana si sofferma particolarmente sul fiume Arno e sulla sua valle.
Egli realizza spettacolari planimetrie e cartine secondo la veduta aerea detta “a volo d’uccello”, tipica delle carte di Leonardo, una rappresentazione a metà tra l’immagine e la pianta.

Talvolta nelle cartine per gli itinerari usa una scala di riferimento per segnalare le distanze tra le località. Questo è considerato il primo tentativo verso lo sviluppo della cartografia moderna.

GEOLOGIA

Minuziosi disegni ed appunti descrivono:

– il processo di stratificazione delle rocce;
– il modellamento della crosta terrestre per effetto dell’acqua in tutte le sue forme;
– la diversa natura (argillosa, sabbiosa…) degli strati che costituiscono le montagne;
– i fossili considerati antichi organismi viventi nei mari che un tempo coprivano le montagne.

L’intuizione innovativa di Leonardo è consistita nell’aver osservato che gli strati fossili dovevano
essersi formati in tempi differenti permettendo di riconoscere diversi “cicli degli anni”:su tale concetto si baserà in seguito la distinzione tra ere geologiche.

ASTRONOMIA

Leonardo non può essere considerato astronomo nel senso comune della parola, non fu tuttavia neppure estraneo all’indagine ed alla riflessione circa qualche particolare problema della scienza astronomica.
Grande interesse suscitano in lui i riflessi di luce tra i corpi celesti.
Dimostra che l’alone luminoso che si vede attorno al bordo della luna nuova non è un’emanazione autonoma di luce lunare ma è prodotto dal riflesso dei mari terrestri sulla luna.

GEOMETRIA

Leonardo è affascinato da alcuni problemi geometrici che risalgono all’antichità classica ed è convinto che la geometria contenga la chiave per interpretare la natura.

MATEMATICA

Durante il periodo trascorso a Milano, Leonardo diviene amico del celebre matematico Luca Pacioli il quale gli fa conoscere gli studi di matematica di Euclide ed Archimede.
Nel 1967 alcuni studiosi notarono un disegno di Leonardo nel Codice di Madrid che poteva essere interpretato come una macchina da calcolo.

STATICA

Leonardo si occupa dello studio

– dei pesi;
– della resistenza delle travi;
– della resistenza dei fili metallici sottoposti a trazione.

OTTICA

Leonardo è spinto a studiare l’ottica

– per completare gli studi di anatomia e fisiologia;
– per supportare la sua attività di pittore e di studioso della prospettiva.

Analizza molti fenomeni legati alla visione dell’uomo:

– la visibilità dei corpi in relazione alla distanza;
– la persistenza delle immagini;
– le variazioni del diametro della pupilla in diverse condizioni di luminosità;
– la formazione delle ombre e delle penombre;
– la possibilità di correggere i difetti della vista con lenti.

I suoi studi di ottica sono molto innovativi. Il suo notevole interesse per l’ottica è dovutonal fatto che combinando la conoscenza della vista umana e della prospettiva, un artista poteva porsi come interprete tra natura ed arte.

IDRAULICA

Leonardo studia in maniera approfondita i moti delle acque cercando di spiegare alcuni fenomeni che si verificano mentre un fiume scorre nel proprio alveo.
Si occupò anche di idraulica militare: lo studio di allagamenti sbarrando l’Isonzo e deviando l’ Arno.
Gli studi di idraulica di Leonardo rappresentano la prima enunciazione dei principi fondamentali dell’idrodinamica (studio dei moti dell’acqua).

Z O O L O G I A

Leonardo effettuò moltissime dissezioni di animali, con l’intento principale di migliorare la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia umana.
Molti furono gli animali presi in esame, di piccola e grande taglia: dal gatto al cavallo; dalla rondine all’orso.
Applicò il suo interesse anche nell’anatomia comparata.

Le conclusioni dei suoi studi sono:
– gli animali hanno i sensi più sviluppati dell’uomo (i felini hanno olfatto e vista molto acuta); i rapaci, hanno una vista straordinaria;
– gli uomini e gli animali sono simili,ma solamente gli uomini possono agire sul mondo circostante;
– giunse a considerare uomini ed animali soggetti alle stesse leggi di natura, in contrasto con la credenza dei suoi contemporanei che ponevano l’uomo al centro dell’universo.

Il lavoro di studio più approfondito è rivolto al “volo”.

Per quanto riguarda il volo degli uccelli, Egli analizza l’anatomia dell’ala, la disposizione delle penne, il comportamento degli uccelli in volo e capisce che il fattore principale che permette il volo è l’interazione aria-ala.
Estende i suoi studi anche al volo di insetti quali la libellula,la mosca.
E’ interessato anche al volo dei pipistrelli e del pesce rondine, che prenderà a modello quando progetterà strutture di ali artificiali.

 

 

Leonardo e la città ideale. A cura di Luigi Chiesa.

leonardo la città ideale2Verso il 1486, in seguito alla pestilenza che ucciderà a Milano 50.000 persone (la metà della popolazione), Leonardo Da Vinci inizia ad occuparsi di problemi urbanistici.
Seguendo una “moda” tipica del Rinascimento, egli prese ad elaborare un progetto di “città ideale” che però, a causa degli eccessivi costi, rimarrà irrealizzato.

Questa città sarebbe dovuta sorgere lungo le rive del Ticino (vicino a Vigevano) al fine di assicurare il trasporto delle merci e la perfetta igiene dei luoghi.

Leonardo voleva una città comoda e spaziosa, ben ordinata non solo nelle strade, ma anche nelle sistemazioni architettoniche, con “alte e fortissime mura”, con “torri e merli d’ogni necessaria e piacevole bellezza”, con “la sublimità e magnificenza de’ sacrati templi”, con “la conveniente composizione de’ privati abituri”.

L’immagine leonardesca di città abbandona completamente il modello medievale, con le sue vie tortuose, le case ammassate le une alle altre, le abitazioni sovraffollate…

leonardo la città idealeLa “città ideale” doveva essere “moderna”, “borghese”, “razionale”…Andava costruita su più piani, ognuno indipendente dall’altro, ma tra loro comunicanti mediante scalinate.

Mentre nel “piano alto” nobiltà e borghesia agiata potevano passeggiare indisturbate tra palazzi, strade e luoghi adeguati al loro vivere, al “piano basso” invece si concentravano i servizi e le varie attività, i commerci, il passaggio per carri e bestie, le botteghe artigiane, il lavoro degli operai.

La larghezza delle strade doveva eguagliare quella media delle case adiacenti.

Sotto questi due piani si trovavano canali navigabili, regolati dachiuse e conche che avrebbero dovuto facilitare la navigazione interna e il trasporto delle merci.

Ovviamente oggi avremmo da ridire su questa divisione della città a livello sia architettonico che umano. Infatti la vera originalità del progetto non stava in questo, ma in altri due aspetti:

  • nella fusione di architettura, meccanica e idraulica;
  • nell’idea che la bellezza della città doveva essere sinonimo di “funzionalità”, frutto dell’apporto delle scienze matematiche e meccaniche.

E’ per queste ragioni che con Leonardo viene a consolidarsi l’immagine dell’urbanista moderno.

Egli anticipò talmente i tempi che la sua idea di costruire gli edifici a torre, sfruttando al massimo gli spazi interni e diponendo le rampe di scale all’esterno, fornendo altresì a ciascun piano un accesso separato, troverà adeguata realizzazione solo negli anni ’20 e ’30, con la nascita del “movimento moderno”.

 

Leonardo urbanista. A cura di Luigi Chiesa.

Leonardo dal 1482 è a Milano come incaricato di Lorenzo de’ Medici per consegnare al duca Ludovico Sforza un raffinato strumento musicale, una lira a forma di testa di cavallo e per proporgli i suoi servigi.
Al suo arrivo trova una città caotica e carica di ribollente alacrità.
A poco a poco riesce a conquistarsi la fiducia del suo mecenate, questo gli permette di proporre la ristrutturazione dell’intero impianto idrico della città che lo ospita. L’idea era quella di ripristinare le fogne alla cui manutenzione non si pensava più da secoli.
La complessità ed i costi di questa operazione, dissuasero il duca Ludovico il Moro dal procedere nell’opera.
Successe che i ratti che le abitavano diffusero la peste in tutta la città. (1485) Leonardo rimase colpito da questa pestilenza e si propose di indicare alcuni accorgimenti che tutelassero l’igiene ed il benessere della popolazione.
Per questo suggerì il decentramento dell’aggregato urbano con la costruzione di nuclei abitati nelle campagne circostanti la città .
Qui doveva alloggiare la “poveraglia” che ammassata “a similitudine di capre” nei quartieri poveri della città, costituiva un continuo pericolo per la sanità pubblica.
Ottenuto in tal modo lo sfollamento della città, questa è immaginata da Leonardo come disposta a scacchiera entro un fascio allargato a fuso di vie principali di attraversamento, avente per asse un “canale maggiore” a deflusso rapido “acciò che non corompessi l’aria della città”, affiancato
da minori canali. Grandi vie trasversali segnano poi i confini di separazione di quartieri distinti, in cui han da vivere gli artigiani, i mercanti, i “gentili omini” ai quali è aperto l’adito alla dimora principesca.
Tale schema urbanistico risponde ad idee ben radicate nella mente di Leonardo, infatti vi insiste allorché traccia i progetti per Ludovico il Moro ma vi ritorna più tardi per un disegno di riforma ideale dell’abitato di Firenze.

leonardo urbanistaLa presenza e l’attraversamento di una via fluviale importante sembra al Maestro necessaria non solo per l’economia dei traffici, ma anche e vieppiù per i servizi igienici. Egli pensa alla possibilità di ottenere, per mezzo di chiuse e di mulini disposti all’ingresso in città dei canali, efficaci lavaggi delle sedi stradali ed un completo smaltimento dei rifiuti.
Per riuscire a questo i canali si troveranno ad un livello inferiore rispetto alle strade “basse” aperte al passaggio dei “cari ed altre some ad uso e comodità del popolo”, in modo da poter immettere direttamente negli scantinati e nei locali di raccolta dei rifiuti, giacchè Leonardo vuole “ che né canali niente si gitti, e vadino essi canali direto alle case”, là dove esse aprono gli accoglienti loro portici.
Questa idea fa parte di una progettazione più ampia riguardante una città ideale di cui disegna vari particolari che uniti danno corpo a come poteva presentarsi tale città se fosse stata costruita.
basse al commercio ed al trasporto delle merci. Ampie e ben arieggiate erano anche le strade sottostanti il palazzo, destinate al traffico degli animali e del commercio.
La superiore armonia di un siffatto ambiente urbano risulta utopistica solo per il ricollegamento al tempo ed alla società storica che ebbe la fortuna di dare occasione ad immaginazioni tanto sublimi.
Le sue progettazioni non furono capite ma oggi, a noi, è dato di cogliere tutta la preveggenza presente nelle idee di Leonardo.
La separazione del traffico in sedi stradali distinte, di sfollamento degli aggregati urbani, di proporzionalità tra la larghezza delle strade e l’altezza delle case, di unificazione degli impianti igienici, di rapporti tra caseggiato e aerazione, fra ambiente abitato e zone di respiro.
La città di Leonardo risulta essere, in definitiva, come un nucleo dello spirito: la più alta espressione della civiltà del Rinascimento.

Leonardo architetto. A cura di Luigi Chiesa.

 leonardo architettoLeonardo, solamente in pochissimi casi affrontò i problemi concreti relativi alla costruzione di edifici.
Va, piuttosto, considerato un teorico dell’architettura: egli ha disegnato, ha lasciato schizzi, appunti.
La sua ricerca era mossa dall’irresistibile bisogno creativo della fantasia, eccitato da quella curiosità scientifica che troviamo sempre alla base di ogni sua attività.
Il Maestro si dedicò ad elaborare bozzetti di chiese, di palazzi nobili; non mancò di cimentarsi in opere di ingegneria militare, quali bastioni e rocche.
Leonardo si applicò anche all’ingegneria civile, famosi sono i suoi studifinalizzati alla realizzazione  del Ponte di Galata “largo 40 braccia, alto dall’acqua braccia 70, lungo braccia 600, cioè 400 sopra il mare e 200 posa in terra, facendo di sé spalle a sé medesimo”.
Il ponte è quindi costituito da un’unica campata lunga 240 metri, con spalle a terra di 60 metri, 23 metri di larghezza e 40 sul livello dell’acqua.
leonardo architetto2Quindi una lunghezza totale di 360 metri.
Aggiunse poi, come rinforzo della struttura ad arco del ponte, due elementi ad arco obliqui.
Il ponte avrebbe retto? Se Leonardo l’avesse costruito avrebbe dovuto avere a disposizione una tecnologia molto avanzata e cognizioni a lui inattingibili.

Comunque il sultano Bayazid II ritenne irrealizzabile quest’opera e rinunciò.
Leonardo l’aveva proposta giocandosi la testa, con lettera datata 1502. Era destinato a collegare le due rive dell’attuale Istanbul, sul Bosforo in Turchia.

 

In Norvegia, nel 2002, è stato ultimato un ponte progettato seguendo gli studi di Leonardo e basandosi proprio su quel modello.
Ebbene, il ponte regge anche alle spinte del vento!    Magico Leonardo…

Leonardo nel suo tempo.A cura di Luigi Chiesa.

Vediamo cosa succede durante la vita di Leonardo Da Vinci.

  • 1434 Inizia la dominazione dei Medici a Firenze
  • 1450 Nel governo di Milano gli Sforza sostituiscono i Visconti
  • 1452 Leonardo nasce a Vinci il 15 aprile, figlio del notaio ser Piero da Vinci e di Caterina, una giovane contadina.
  • 1453 I turchi conquistano Contastinopoli, l’odierna Istanbul
  • 1455 Gutemberg stampa la Bibbia con una nuova tecnica tipografica
  • 1469 Leonardo si reca a Firenze dove va a bottega del pittore e scultore Andrea del Verrocchio.
  • 1472 Diventa membro della corporazione dei pittori; negli anni successivi aiuta il Verrocchio.
  • 1480 Ludovico Sforza detto il Moro diventa reggente a Milano
  • 1482 Va a Milano, come ambasciatore di Lorenzo de’ Medici e si propone a a Ludovico il Moro come “so fare di tutto ed anche di più”.   Fatica a far breccia alla corte di Ludovico, ma nei vent’anni di permanenza riesce a convincere delle sue molteplici capacità anche i più scettici e pure i detrattori.
  • 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America.  A Vigevano si inizia l’edificazione di Piazza Ducale, sotto la direzione di Donato Bramante e con la supervisione dello stesso Leonardo.
  • 1500 I francesi conquistano Milano, Ludovico il Moro viene cacciato.  Già l’anno prima – 1499 – Leonardo aveva fatto ritorno a Firenze.
  • 14991503 Va di corte in corte, per i principati del nord Italia
  • 15031506 E’ a Firenze comincia la Gioconda e si applica inutilmente alla realizzazione del dipinto monumentale La Battaglia di Anghiari
  • 1506 Il governatore francese Charles d’Amboise lo richiede a Milano
  • 1512 Copernico elabora ed espone la teoria eliocentrica
  • 1516 Leonardo, a Roma da alcuni anni, viene invitato in Francia dal re Francesco I. Si stabilisce a Cluox, il re risiede ad Amboise, poco distante.
  • 1519 E’ il 2 maggio, quando Leonardo esala l’ultimo respiro.

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La Storia del Mondo continua, anche senza Leonardo vivo, a dimostrazione che nessuno è indispensabile. Resta il fatto che non è dato sapere chi fosse il compagno di giochi di Leonardo in quel di Vinci, mentre di lui è rimasta memoria per secoli.

Commercio legno illegale: Italia ancora fanalino di coda per applicazione del Regolamento Europeo.

A un anno dall’entrata in vigore dell’importante Regolamento Europeo del Legname, le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Terra! e WWF denunciano la mancata applicazione in Italia della normativa europea promossa per fermare il commercio di legno illegale nei 28 paesi dell’Unione Europea.
Da marzo 2013 l’Unione Europea vieta, con una puntuale normativa, le importazioni di legname e suoi prodotti da qualsiasi Paese del mondo se proveniente dal taglio illegale e chiede agli operatori e alle autorità nazionali di verificare e, rispettivamente, punire chi commercia legname di origine controversa. Il Regolamento 995 del 2010 conosciuto anche come EUTR (European Union Timber Regulation in inglese) è stato emanato per contrastare il commercio illegale di legno e prodotti da esso derivati, per tutelare le foreste del nostro Pianeta, ponendo un freno a irresponsabili processi di deforestazione che stanno cancellando i polmoni verdi della terra e compromettendo le risorse essenziali a tutte quelle comunità che da esse dipendono.
Dopo la sua emanazione nel 2010, il Governo avrebbe dovuto garantirne l’applicazione ma così non è stato, vanificando l’impegno per ridurre la deforestazione del pianeta. Fatto ancor più grave se si considera che l’Italia è tra i più importanti mercati al mondo per il commercio del legno.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), l’autorità incaricata di vigilare sulla norma, non ha ancora messo in atto i controlli e le sanzioni da applicare a chi commercia legno tagliato illegalmente o a chi non applica la dovuta diligenza, ovvero chi non controlla la filiera di legno dall’origine.
Oltre all’Italia, altri Paesi UE come la Spagna, la Lituania e l’Ungheria, sono il fanalino di coda nell’implementazione e attuazione del Regolamento continuando a permettere l’entrata nei nostri mercati di legno proveniente da conflitti sociali e ambientali in importanti aree forestali come quelle del bacino del Congo, del l’Amazzonia, del Sud-est asiatico, con la distruzione delle isole del Borneo e Sumatra e delle foreste dell’estremo oriente in Russia.
In questi 12 mesi le NGO hanno continuato a segnalare commerci dubbi. Greenpeace, ad esempio, ha evidenziato almeno 3 casi di importazione di legno illegale in Europa che dimostrano come ci sia ancora molto da fare per un’adeguata implementazione dell’EUTR. Solo quelli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e intercettati in Germania sono stati confiscati dalle autorità competenti, un chiaro avvertimento per le aziende del settore che importano legno di origine controversa.
La mancata azione del governo italiano per stabilire un sistema efficace di controllo dell’importazione del legno metta la marcia indietro alla lotta contro la deforestazione e all’adeguato sviluppo sostenibile dei Paesi produttori. Greenpeace, Legambiente, Terra! e WWF chiedono al nuovo Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di attivarsi immediatamente per fare emanare subito le norme necessarie e vigilare sul mercato del legname, aumentando gli sforzi e le risorse per compiere tale obiettivo.

GREENPEACE E COALIZIONE “LIBERI DA OGM”: STOP ALLA PRIMAVERA TRANSGENICA.

ROMA, 12.03.14 – Un ricorso al TAR del Lazio rischia di annullare il decreto interministeriale del luglio 2013 che vieta in Italia la semina di Ogm. Per fermare questa minaccia, otto associazioni appartenenti alla Task Force* per un’Italia Libera da Ogm presentano al Tar del Lazio un atto d’intervento a sostegno del Governo e dei tre Ministeri competenti contro il ricorso presentato da un agricoltore friulano.

In prima linea, a difendere i terreni agricoli nazionali dalle semine di mais geneticamente modificato sono AIAB, Associazione Nazionale Città del Vino, Coldiretti, Federbio, Fondazione Univerde, Greenpeace, Legambiente e Slow Food insieme con i dicasteri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute. Dall’altra parte l’agricoltore che – dopo aver seminato e raccolto mais Mon810 in Friuli nel 2013 – ha presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del decreto stesso.

In vista della pronuncia del Tribunale amministrativo che avverrà il prossimo 9 aprile, le otto associazioni hanno depositato in questi giorni, insieme con i ministeri e la senatrice di Sel Loredana De Petris, un intervento ad opponendum al ricorso presentato contro il decreto. Il rischio di semine OGM nella prossima primavera – avverte la Task Force – deve essere affrontato con la massima urgenza perché potrebbe compromettere l’intero comparto agricolo italiano.

Se il TAR dovesse, infatti, accogliere il ricorso, è probabile che già dai giorni successivi verranno effettuate semine incontrollate di mais Mon810 in diverse regioni d’Italia. Un colpo durissimo per il nostro Paese. La coltivazione di OGM, infatti, può avere ricadute molto pesanti per le produzioni agricole e alimentari italiane basate sull’identità e il legame con il territorio d’origine, vanificando tutte le azioni portate avanti finora per tutelare il nostro Made in Italy e compromettendo l’intera filiera del biologico, perché dove si semina OGM la certificazione per la produzione biologica rischia di decadere a causa dei livelli di contaminazione genetica che si determinano.

La stessa Task Force, che agisce in rappresentanza di milioni di italiani, ha inviato, sul tema, un appello al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché il governo sia pronto per qualsiasi evenienza e faccia di tutto per evitare il vuoto legislativo.

Tutto questo, anche in vista del prossimo Expo 2015 dedicato, appunto, ai temi della nutrizione. Un evento al quale il nostro paese deve presentarsi come leader di un nuovo modello di agricoltura e alimentazione, fondato sulla biodiversità, sulla sostenibilità, sulla giustizia sociale, sulla qualità: valori che non possono convivere con l’agricoltura OGM.

Per tutti questi motivi, le associazioni della Task Force per un’Italia Libera da OGM si sono schierate a fianco dei tre Ministeri. E’ doveroso per difendere la volontà della maggioranza degli agricoltori e gli interessi di milioni di italiani che sono a favore di un’Italia libera da OGM.

* Task Force per un’Italia libera da OGM: Acli • Adoc • Adiconsum • Adusbef • Aiab • Amica • Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Assoconsum • Campagna Amica • Cia • Città del Vino • Cna Alimentare • Codacons • Coldiretti • Crocevia • Fai • Federconsumatori • Federparchi • Firab • Focsiv • Fondazione Univerde • Greenaccord • Greenpeace • Lega Pesca • Legacoop Agroalimentare • Legambiente • Lipu • Movimento dei consumatori • Movimento difesa del cittadino • Slow Food Italia • Unci • Upbio Vas • Wwf

La valorizzazione del bambino e del suo lavoro. A cura di Leontina Sorrentino.

Che cosa è importante in un laboratorio sull’arte per bambini? Perché valorizzare i lavori dei bambini?

Oltre all’attività manuale, ci sono altri momenti ugualmente importanti da curare nell’incontro con i più piccoli.
Alcuni termini sono usati come slogan ma spesso si dimentica il reale significato, più che semantico, evocativo. Si fa un gran parlare intorno alla Valorizzazione dei Beni Culturali Italiani, atto dovuto ad un Patrimonio inestimabile di cui siamo eredi e testimoni. Anche la Valorizzazione, come il Rispetto e la Creatività, è frutto di un percorso educativo. È una pratica che va presentata, coltivata e consolidata. Pensare a quanto ciascuno di noi realmente si dedichi a ‘valorizzare’ il lavoro proprio o quello degli altri nella quotidianità, ci darà la misura della questione. Nella valutazione di un lavoro, ci si concentra sugli errori da superare, sulle singole criticità emerse, ma raramente dedichiamo la stessa attenzione ad elogiare gli aspetti positivi che, inevitabilmente, accompagnano gli errori.
Quanto tempo dedichiamo a ‘fare aumentare di valore’ i lavori eseguiti dai bambini con cui lavoriamo? Quanto spazio riserviamo al ‘fare con le mani’ e quanto all’analisi critica, ovvero descrizione, ovvero racconto da parte del bambino di ciò che ha realizzato?

Io immagino il LABORATORIO come un segmento suddiviso in tre macro-aree: accoglienza, lavoro manuale, restituzione.

Accoglienza
Il tipo di accoglienza che riserviamo ai bambini prima di un laboratorio determina l’andamento dell’intera attività. L’accoglienza, rappresenta il momento del passaggio del bambino dalla mano dei genitori alla nostra. Il primo contatto in qualunque relazione è quello che ci influenza e che ci colpisce. Poi sarà difficile cambiare idea. L’accoglienza come primo contatto non solo umano tra operatore e bambini (fondamentale per sviluppare l’empatia necessaria per avviare un lavoro libero e fruttuoso) ma che stabilisce cosa possiamo chiedere l’uno all’altro. L’accoglienza avviene attraverso la presentazione propria e dei bambini.

Attività Manuale
E’ la parte riservata alla sperimentazione, libera e guidata, di tecniche su percorsi selezionati e pensati appositamente per le fasce di età coinvolte. È il momento in cui proponiamo, attraverso materiali diversi, un’esplorazione pratica su un dato tema, che può essere sensoriale e cognitiva, individuale o di gruppo. Il quanto il bambino si senta libero di esprimersi e di interagire con noi, ci farà capire il tipo di relazione che si è costruita: più si sente a proprio agio, più un bambino osa, più si sente libero di creare.

Restituzione
E’ la parte conclusiva del percorso. Per me è fondamentale. È il momento in cui un bambino espone la propria opera agli altri, in cui può raccontarla, commentarla o solo mostrarla. Questa operazione consente di formalizzare, codificare, illustrare le proprie scelte attraverso un atto ‘critico’ inteso come analisi, non come giudizio. Un lavoro assume connotati diversi quando lo si trasporta dalla sfera personale (lavoro del bambino) a quella pubblica (esposizione collettiva), necessita di un linguaggio suppletivo. Esponendo diamo valore all’opera e al suo piccolo creatore, che riconosce in essa il proprio estro e la propria identità.

Un laboratorio non serve solo a creare con le mani e a far trascorrere due ore di divertimento ai bambini. Un laboratorio, impostato con i criteri della didattica, attiva delle abilità, rafforza delle competenze sia pratiche, che emotive che relazionali. Attraverso un percorso che parla di arte è possibile incentivare l’espressività individuale in tutte le sue forme. La didattica dell’arte prevede percorsi per far conoscere artisti, generi, movimenti, metodi, tecniche, ma influisce sull’esplorazione del proprio microcosmo e sulla scoperta delle proprie preferenze. Con il tempo influenza il personale gusto estetico (che diventa quello dominante e collettivo) e determina la ricerca di un approccio personale e l’ottimizzazione del proprio metodo.
Il fattore tempo in un laboratorio è sempre determinante. So bene che spesso i committenti (per questioni di denaro, di organizzazione e di logistica) chiedono percorsi che durano anche solo un ora. Tuttavia, pur avendo a disposizione un tempo minimo possono essere lo stesso rispettati, in maniera esauriente, l’aspetto dell’accoglienza e quello della valorizzazione dei lavori finali. Perché non rappresentano un orpello al lavoro manuale, ma, insieme ad esso, ne figurano l’essenza.

GREENPEACE: ATTIVISTI IN AZIONE IN TUTTA EUROPA CONTRO I REATTORI IN DECADENZA

ROMA, 05.03.2014 – Questa mattina in tutta Europa 240 attivisti di Greenpeace hanno preso parte alle proteste per evidenziare i rischi dell’invecchiamento degli impianti nucleari in Europa. In 6 paesi, Francia, Svezia, Belgio, Spagna e Paesi Bassi si sono svolte una serie di azioni; gli attivisti si sono ritrovati di fronte alle centrali nucleari per chiedere ai propri governi di fermare gli investimenti su questi reattori ormai in decadenza e impegnarsi invece ad investire su energie più pulite e sicure, per sostenere l’obiettivo del 45 per cento di fonti di energie rinnovabili entro il 2030 in Europa.

«Chiedendo di estendere le vite di queste vecchie centrali nucleari – dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – le grandi compagnie elettriche europee stanno cercando di avere maggior profitti spremendo “mucche ormai troppo vecchie”, mettendo così i cittadini europei di fronte a rischi enormi dovuti a possibili incidenti nucleari»

Le azioni di oggi coincidono con il lancio di un nuovo importante rapporto ‘Lifetime extension of ageing nuclear power plants: Entering a new era of risk’ di Greenpeace (La durata di vita delle vecchie centrali nucleari: inizio di una nuova era di rischio) che mette in rilievo la scala di invecchiamento dello stock nucleare europeo. Dalla relazione emerge che su 151 reattori nucleari operativi in Europa (esclusa la Russia), 67 hanno più di trent’anni, 25 più di trentacinque e 7 di loro oltre quarant’anni.

L’analisi mostra che il 44 per cento dei reattori nucleari europei hanno oltre trent’anni, con un’età media di ventinove, e di norma il ciclo di vita di un reattore è di trenta/quarant’anni. Questi risultati sollevano la prospettiva di una nuova e pericolosa era a rischio di incidenti nucleari in tutta l’Europa se i governi continueranno a far funzionare questi reattori oltre il limite di vita consentito.

«Tutti i leader europei,che a fine marzo si riuniranno durante il vertice di Bruxelles sulla politica energetica in Europa, dovranno assolutamente cogliere l’opportunità di mettere fine alla vita di questi pericolosi reattori e sostenere con forza e decisione l’obiettivo vincolante per accelerare l’uso delle energie rinnovabili» conclude Onufrio.

Greenpeace chiede, attraverso le azioni di oggi, che questi reattori vengano chiusi subito, e invita l’Autorità Europea per la regolamentazione sul nucleare a non estendere oltre il limite consentito la vita di queste centrali. Inoltre ribadisce la richiesta ai governi europei di sostenere il vincolo del 45 per cento di energie rinnovabili entro il 2030.

Leggi il rapporto (in inglese): http://out-of-age.eu/executive-summary

SOS bambini: il 6 Aprile 2014 corriamo la SuisseGas Milano Marathon.

Uniti nella corsa e nella solidarietà per finanziare il summer camp estivo.
Corro perché molto prima che le mie orme svaniscano, forse avrò ispirato qualcuno a rifiutare la strada facile, a scendere in pista, a mettere un piede davanti all’altro e ad arrivare alla mia stessa conclusione: corro perché questo mi porta sempre dove voglio andare (Dean Karnazes)

La primavera è alle porte e con il suo arrivo ritorna l’evento sportivo dedicato ai runner più importante d’Italia: la SuisseGas Milano Marathon che, il 6 aprile 2014, vedrà tutta la città (ri)popolarsi di maratoneti e staffettisti, brio e solidarietà. L’anno scorso hanno partecipato 13mila runner tra maratona e staffetta mentre 142 organizzazioni no-profit hanno raccolto 600mila euro. Il percorso da Rho Fiera a Piazza Castello rimane invariato: scorrevole, privo di asperità e con un’altimetria praticamente nulla. La corsa è di km 42,195 mentre le iscrizioni si chiuderanno il 23 marzo 2014. Ma la notizia  è… che il Charity Program ci vede partecipanti per il secondo anno.

Sos Bambini correrà per donare un progetto agli amici rumeni che vivono negli istituti di accoglienza per l’infanzia. Iscrivendosi alla gara per noi, ci aiuterai a regalare loro un periodo di svago e serenità, finanziando il “Tabara 2014”, un campo estivo dove potranno seguire attività di sport e intrattenimento.

Offrirci il tuo supporto è molto semplice e puoi scegliere la formula più adatta a te:

1. Puoi partecipare singolarmente alla maratona (42,195km) o iscriverti formando una staffetta (4 runner) così da dividere la fatica con gli amici;
2. Proporre ai tuoi amici di sostenere la tua partecipazione con una raccolta fondi a sostegno del progetto “Sos Bambini Tabara – Summer Camp”, trasformando la tua sfida sportiva in una sfida di solidarietà;
3. Infine, puoi diffondere la nostra locandina nell’azienda dove lavori, nel tuo circolo sportivo, nella scuola dei tuoi figli, così da aiutarci a trovare altri runner

Dal 2004 la mission di SOS Bambini Onlus è di migliorare le condizioni di vita dei bambini, dalla nascita all’adolescenza, concentrando l’attenzione sui Paesi con situazioni di infanzia particolarmente disagiata (Romania e Guatemala attualmente). L’associazione è impegnata anche nel sostegno/adozione a distanza di bambini, ragazze madri e case famiglia; collabora con alcune strutture di Milano dove i volontari più attivi offrono il loro tempo libero durante la settimana o nei weekend.

L’associazione si avvale di soli volontari e non ha costi di struttura, questo per garantire che i fondi raccolti in beni e in denaro siano utilizzati esclusivamente per i progetti di sostegno.
Due volte all’anno, Sos Bambini invia in modo diretto e sicuro medicinali, indumenti, materiali per la scuola e giocattoli, prodotti per l’infanzia e cibo. In estate la Onlus accoglie le candidature di animatori, terapisti, psicomotricisti, sarte, idraulici, muratori e professionisti che vogliano mettere a disposizione il loro tempo per andare negli orfanotrofi di Sighet (Romania) a giocare, aiutare, portare gioia e competenze agli educatori e ai bambini. La struttura pronta ad accoglierli è funzionale, sicura, pulita.

Per maggiori informazioni:
Silvia Scialpi, Presidente di Sos Bambini 3337562231 Skype: maria.silvia.scialpi
Paola Baldacci, volontaria e ufficio stampa 3358310050 Skype: paola.baldacci
www.sosbambini.org
infotiscali@sosbambini.org
http://milanomarathon.it

I ministri dell’UE prendono impegni seri in tema di energia.

BRUXELLES, 04.03.2014 – I Ministri con competenze in tema di Energia sono riuniti oggi a Bruxelles per discutere il pacchetto di politiche della Commissione Europea per il 2030 in tema di energia e clima. La Commissione ha proposto un taglio del 40 per cento delle emissioni nazionali di CO2 e l’obiettivo, vincolante solo a livello europeo, di aumentare ad almeno il 27 per cento la quota di energia da fonti rinnovabili.
Greenpeace ha criticato il pacchetto della Commissione già in gennaio, descrivendolo come una “svendita”. Commentando la riunione di oggi, Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, ha detto: “Un target per la riduzione delle emissioni di CO2 senza obiettivi di sviluppo per rinnovabili ed efficienza energetica è come una bicicletta senza pedali: si muoverà ma non porterà molto lontano. Dopo la sottoscrizione del protocollo di Kyoto, metà della riduzione di gas serra fin qui ottenuta è stata possibile grazie al contributo delle energie rinnovabili. Non è certo questo il momento in cui possiamo limitare il nostro impegno. I capi di governo dell’UE devono prendere impegni seri per la protezione del clima e la modernizzazione del sistema energetico”.

Alcune nazioni hanno giustamente messo in discussione l’astrattezza e la genericità dei meccanismi con cui si dovrebbe tradurre a livello nazionale un obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili che, secondo la proposta della Commissione, resta vincolante solo a livello dell’Unione. I ministri discuteranno anche gli effetti del pacchetto della Commissione sui costi e i prezzi dell’energia, e sulla competitività dell’industria europea.

Un nuovo rapporto di Greenpeace dal titolo “Imprigionati nel passato” (“Locked in the past” in inglese) mostra come le più grandi aziende energetiche europee siano in difficoltà a causa della loro riluttanza a mettere in discussione modelli di business vecchi, a fronte di profonde modifiche strutturali del mercato europeo. “I giganti dell’energia hanno prestato un’attenzione superficiale al cambiamento climatico, continuando ad investire nelle fonti fossili, e hanno trascurato le opportunità di guadagno nel settore in espansione delle energie rinnovabili. Ora queste aziende sono in difficoltà e i governi dovrebbero aiutarle ad indirizzarsi verso un percorso sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico”, ha aggiunto Iacoboni.

I leader europei discuteranno, al prossimo vertice del 20 e 21 Marzo, il pacchetto di politiche climatiche ed energetiche proposto dalla Commissione Europea. Greenpeace chiede ai governi dell’UE di approvare tre obiettivi vincolanti in tema di energia e clima, prima del vertice sul clima organizzato, per settembre 2014, dal Segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon. I tre obiettivi, da raggiungere entro il 2030, sono: ridurre le emissioni nazionali di CO2 di almeno il 55 per cento, aumentare al 45 per cento la quota di energia da fonti rinnovabili e migliorare del 40 per cento l’efficienza energetica.

Leggi il briefing (in inglese): http://www.greenpeace.org/eu-unit/en/Publications/2014/Briefing-Locked-in-the-past/