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Storia GEOLOGICA d’Italia. Cap. 2

LE TERRE EMERSE FORMANO UN UNICO CONTINENTE, LA PANGEA, CIRCONDATO DA UN VASTISSIMO OCEANO: LA PALEOTETIDE.

L’AMPIO CONTINENTE E’ COME UN COPERCHIO CHE RALLENTA LA PROPAGAZIONE DEL CALORE DALL’INTERNO DELLA TERRA VERSO LA SUPERFICIE.

LA TEMPERATURA DEL MANTELLO TERRESTRE AUMENTA FINO A PROVOCARE L’INARCAMENTO DELLA CROSTA CONTINENTALE.

Prima di 250 milioni di anni fa, il continente Pangea presenta un vasto golfo a Est, più o meno alla attuale latitudine dell’Italia.
In corrispondenza di questa insenatura, la crosta terrestre comincia a gonfiarsi e a sollevarsi. Questo movimento, causato dalla risalita di calore dalle zone più interne del globo terrestre, si svolge nell’arco di decine di milioni di anni. Se una vasta regione si arcua fino a fratturarsi, si formano una serie di rilievi e di incisioni che favoriscono l’azione erosiva e la formazione di ripidi corsi d’acqua.

Il materiale eroso da rilievi geologicamente giovani della superficie terrestre, trasportato dai fiumi e sedimentato nelle zone pianeggianti, consiste prevalentemente in pezzi di roccia grossolani e poco arrotondati, perché sono strappati dalla superficie e abbandonati in tempi relativamente rapidi. Quando il trasporto è più prolungato, non solo i granuli vengono abrasi, arrotondati e rimpiccioliti, ma avviene anche una selezione mineralogica, dal momento che i minerali più fragili si frantumano, fino ad essere completamente disciolti, prima di quelli più resistenti.

Attraverso lunghi processi di compattazione e litificazione, dai sedimenti accumulati si formano le rocce. Sulle Alpi sono presenti numerose rocce la cui formazione è attribuita a questa fase geologica (prevalentemente arenarie e conglomerati come, ad esempio, le arenarie di Valgardena e il Verrucano Lombardo. Queste rocce vengono definite di tipo continentale, in quanto i processi di erosione, trasporto e di sedimentazione dei granuli che le compongono si sono verificati sopra una crosta di tipo continentale.

[tratto da http://vulcan.fis.uniroma3.it/lisetta/adamello/adamello.html]